Dopo il concerto con l’handpan…
La facciata della Pieve di Santa Maria alla Sovara illuminata dai raggi del Sole al tramonto è la prima immagine della serata. Ma sarebbe riduttivo pensare alla Pieve solo come ad un contenitore. E infatti non lo è. Con il pretesto di ospitarlo, è parte del concerto e contribuisce a infondere energia all’incontro. E’ un luogo di accoglienza, di raccoglimento. Il posto giusto per festeggiare il compleanno della Pagoda, lontana per chilometri e vicina d’intenti. Il concerto di Massimo Rosselli con i suoi due handpan dilata il tempo e lo spazio all’interno della chiesa. E’ un’immersione nell’esperienza del suono, della musica e di se stessi, con gli altri. Suoni diversi, diverse profondità, luce e ombra, yin e yang. La campana tibetana, invece, scandisce il tempo, amplifica il respiro, richiama al presente. L’ascolto è vigile, assorto, commentato. Siamo tanti in chiesa: c’è chi coglie sfumature, chi intravede abissi, chi memorizza gesti, chi registra, chi raggiunge vette e chi tiene gli occhi chiusi. Il suono accompagna tutti senza che ci sia una meta prefissata, in libertà. Armonia e squilibrio, dialogo e richiamo, suono e silenzio: tutto è energia. Chi ci ospita stasera? Chi ci “contiene”? Chi ci libera? Chi ci aspetta? La Pagoda, la Pieve, il nostro respiro, la musica, il nostro corpo: non sembra ci siano confini. Tutti abbiamo presente dove siamo stati. Chi saprebbe tornarci? Chi vorrebbe tornarci?
23 giugno 2025 – Concerto handpan Pieve alla Sovara AR
Simona G