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Una visualizzazione al femminile: Tara

  Una visualizzazione al femminile: Tara

di Carla Freccero – Istituto Lama Tzong Khapa

Tema svolto nell’ambito dell’incontro promosso a Firenze dal Tempio della Pace nel 2012

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La pace si appoggia quindi sulle virtù, quelle che si dovrebbero sviluppare sino al raggiungimento della perfezione in ognuna di esse,

In questa occasione, dovendo diciamo visualizzare la pace in un contesto buddhista, vorrei darle un volto femminile e vorrei parlare di Tara.

Tara, il cui nome significa “la liberatrice”, è il nome che diamo all’energia femminile liberata, senza costrizioni e repressioni, all’interno della nostra mente, quella che tutti, uomini e donne possiedono. E’ l’energia che abbraccia, che accoglie, che accorre, rapida come un fulmine, Ture  “la rapida” è un suo attributo, al primo richiamo di aiuto.

E’ una madre che guarda gli altri esseri come fossero i suoi figli, che costantemente li aiuta, che li perdona. Non è tuttavia sempre pacifica ma mostra anche aspetti irati.

E’corrucciata quando incontra le interferenze, quando vede i demoni della nostra mente tenderci tranelli che ci ingannano e ci fanno cadere. Quando Tara affronta i demoni, i difetti mentali che distruggono la nostra pace mentale, l’egoismo e i suoi servitori come l’odio e la brama, l’orgoglio, l’arroganza e l’invidia e l’avarizia, quando Tara li affronta è terribile. Il suo sguardo incenerisce, il suo potere mentale terrorizza le interferenze che fuggono disfatte. Anche in questo modo, con la sua attività irata, Tara ci libera e riporta pace nella nostra mente.

C’è una storia che riguarda Tara, narrata da Tharanata, dalla cui fonte proviene la principale tradizione del culto di Tara.

Tara era una principessa vissuta in un sistema solare precedente al nostro, molti evi cosmici fa che si presentò al cospetto  di un Buddha di nome Suono del Tamburo per dedicargli offerte e cerimonie poiché era molto devota al sentiero spirituale buddhista. Questo Buddha, come Guru Buddha Shakyamuni, era seguito da moltissimi discepoli molti dei quali avevano raggiunto alte realizzazioni.

 

La storia di “Luna di saggezza” – il femminile e il maschile

Anche Tara, Yeshe Dawa, Luna di saggezza era molto devota a questo Buddha. Sin da piccola aveva manifestato una profonda predisposizione per una vita di rinunziante e possedeva una mente eccelsa, lontana dai desideri per la vita mondana, sempre tesa alla ricerca della crescita interiore. Yeshe Dawapossedeva un grande potenziale, un grande talento e lo aveva espresso abilmente cosicché dimostrava di avere un’accumulazione grandissima di meriti. Per questa ragione alcuni dei discepoli di Buddha Suono del Tamburo la contattarono e con un grande rispetto le dissero: Sei una praticante potente e hai un’accumulazione grandissima di meriti. Prega per orientare questi meriti affinché nella tua prossima vita tu possa rinascere come uomo e con questa base fisica maschile tu possa ottenere più velocemente l’illuminazione.

A questo punto la principessa rispose: Vi sono già molti esseri che ottengono il risveglio nella forma maschile; non c’è bisogno di assumere  un corpo maschile per ottenere l’illuminazione e io lo dimostrerò poiché raggiungerò il risveglio con questo stesso corpo femminile. Poi aggiunse: Da un punto di vista ultimo, uomo e donna non sono che denominazioni concettuali, basate su una forma impermanente.  La mente illuminata è al di là della forma ed è stolto chi si aggrappa a queste visioni limitate. 

Tara afferma che l’energia universale illuminata è al di là della forma e che maschile e femminile sono solo due aspetti impermanenti  di un unico sublime raggiungimento.

Conferma un ruolo del femminile di dignità piena e paritario rispetto al ruolo maschile. In questo modo pacifica la confusione che spesso deriva da un’interpretazione sbagliata dei ruoli e che crea disfunzioni, concetti errati di subordinazione o arroganze concettuali e presupposti di superiorità.

Tara afferma inoltre la compenetrazione di queste due energie, quella femminile che possiede la ferma volontà e l’azione diretta e forte dell’energia maschile e quella maschile che possiede il materno e abbraccio e la tenerezza del femminile.

L’interpretazione errata dei ruoli e un atteggiamento profondo che crea disarmonia, squilibrio e porta inevitabilmente verso il conflitto o l’arroccarsi su posizioni estreme e fondamentaliste, atteggiamenti che hanno insanguinato la storia.

La pace è quindi anche assimilazione, compenetrazione delle energie, unione amorevole delle nostre forze latenti affinché esse possano esprimersi pienamente senza repressione, unico presupposto alla sanità mentale, al benessere, al risveglio della coscienza umanitaria fondamentale,  patrimonio della nostra condizione di esseri umani al quale possiamo avere accesso.

Per indicare la sofferenza ciclica, che passa da esistenza in esistenza, a causa del perpetuarsi dei difetti mentali di vita in vita o comunque la sofferenza che incontriamo in questa vita nelle sue molteplici forme, nel buddhismo si parla di samsara, il dilagare della sofferenza. Una sofferenza che si placa solo quando se ne prende consapevolezza e attraverso un metodo valido si comincia ad agire con gli antidoti.

 

Tara è l’antidoto eccellente. 

La consapevolezza della nostra natura di Tara, di questa apertura meravigliosa all’energia del maschile e del femminile dentro di noi, ci permette di aprire il cuore e di fornire un sostegno a quella lucida intelligenza saggia e penetrante che come un raggio laser brucia le catene che ci legano al samsara.

I metodi che Tara usa risiedono nella saggezza universale e questa saggezza è intuitiva dentro di noi. Tara ci insegna a farla emergere e ci insegna a servircene. Uno dei mezzi che possiamo usare per far sbocciare il fiore di loto sul quale Tara è assisa nella posizione di meditazione è recitare il suo mantra. Recitare il mantra della divinità richiede, all’interno dei tantra buddhisti, una necessaria iniziazione. Ma il mantra di Tara  che richiama il fulmineo intervento dell’eroina liberatrice è permesso a tutti.

 

 La visualizzazione di Tara 

Immaginiamo Tara nello spazio di fronte a noi, seduta in posizione di meditazione su un fiore di loto.

Possiamo immaginare, al cuore di Tara, Madre Maria o al cuore di Madre Maria, Tara,  due energie femminili sublimi e potenti, unite nel desiderio di essere di beneficio agli altri.

La gamba destra è protesa verso l’esterno, pronta a venirci in aiuto.

Ha il volto bellissimo di una fanciulla adolescente, è vestita di sete leggere e multicolori come un arcobaleno.

I gioielli che l’adornano sono splendenti e riflettono i raggi del sole e della luna.  Il suo corpo è fatto di luce.

I suoi occhi ci guardano e sono pieni di misericordia.

Dal suo cuore si emettono raggi di luce bianca che entrano nel nostro corpo, lo riempiono di luce bianca, facendo uscire sotto forma di fumo nero tutte le negatività, sofferenze, malattie fisiche e mentali. Il fumo nero scompare nello spazio senza lasciare più traccia.

Immaginando Tara in questo modo nello spazio di fronte a noi all’altezza della nostra fronte, cantiamo il suo mantra.

OM  TARE TUTTARE TURE SOHA

 

‘O Liberatrice, O Liberatrice, grande Liberatrice, ti prego liberami dalle otto paure’.

Attaccamento, rabbia, orgoglio, dubbio, invidia, odio, visioni distorte, avarizia

 

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