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Accarezzare la vita – 14 e 19 febbraio

Disegno di  Lidia Scher Art

ACCAREZZARE LA VITA

Riflessioni sull’amorevolezza

 Per una relazione che non escluda. 

E’ un bisogno profondo e al contempo inaccettato. Siamo abituati a vedere e prendere che non ci accorgiamo della presenza. Il titolo allude ad un atteggiamento oggi sopito, ma non dimenticato nel profondo di ognuno. Anzi spesso lo si reclama a gran voce attraverso il suo opposto. Non ha ancora a che fare con la pace ma è un gesto che vi allude, è una distanza che si allenta, un abbraccio che non ha bisogno di stringere, è una intesa affettuosa…… 

conversazione con  Rodolfo Savini

 Venerdì 14 febbraio 2014  Ore 18.00 – 19.00

presso EXPART, Via Borghi, 80 – Bibbiena Centro

Mercoledì 19 febbraio 2014   Ore 21.00 – 22.00

presso MISERICORDIA di ANGHIARI, Corso G. Matteotti, 129 -  Anghiari

 ………Quante opportunità si smarriscono lungo il nostro frettoloso viaggio. Ancor prima che la nostra mente cominci i suoi calcoli, i nostri sensi si protendo verso il di più  e  non sanno riconoscere ed apprezzare l’ottimo per eccellenza, quella carezza che ti fa riposare senza paura nella pienezza di una vita che ha e che non ha più bisogno di avere. Siamo sempre lì, al cospetto di quell’io, singolo o sociale che sia, che non sa più esprimersi nel modo più semplice, che non sa fare di questa virtù un impulso a crescere e non il sonno tra una guerra e l’altra.  Rodolfo Savini

 

C’è bisogno di imparare a coltivare una nuova energia, quella che ci permette di riconoscere e toccare le cose positive che ci servono per il nutrimento e la guarigione. Un sasso, una nuvola, un fiore sono tutti elementi meravigliosi. Sono tutti un mistero. E’ un peccato se non riusciamo a stare con una foglia, un fiore, una nuvola, imprigionando noi stessi soltanto nella nostra sofferenza e paura.

Thich  Nhat Hanh – Discorsi ai bambini  

 

 

Nel leggere non molto tempo fa’ una rivista mi imbattei in una interessante rubrica che riportava il  racconto sul viaggio in India di un giovane studente tra diversi luoghi sacri che anch’io conoscevo.  Mi è venuto spontaneo il pensiero “Ma guarda un po’, avrei potuto scrivere anch’io questo libro!”.

In seguito, dopo un lunga pratica di meditazione sulla gioia condivisa, ero a casa, con il mio bimbo tra le braccia. Mi capita sott’occhio la stessa rivista  e, spontaneamente ho sentito dentro di me: “Oh! Che bella notizia! Sono veramente felice che qualcuno  abbia scritto questo racconto”. Anne Cushman – Yoga Journal

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