Yoga nel racconto: Le avventure di Stiracchi – Shashika e luna
Questi due brevi racconti, qui sotto riportati, hanno lo scopo di realizzare un testo specificatamente rivolto alla pratica delle posture yoga nelle prime classi delle Elementari.
Una volta sperimentate le posture, un racconto per ritrovarle: uno stimolo in più per sostenere l’esperienza dello yoga e della meditazione tra i bambini delle Prime Elementari.
Per la scelta delle posture ci si è avvalsi delle carte realizzate da Arathi Sabrina Giannò “Il piccolo Yogi” Ediz. Ananda
Due esempi che qui riportiamo: “Le avventure di Stiracchi” e “Shashika sulla luna”
Prima Elementare - “Yoga nel racconto” - Le avventure del sig. Stiracchi
Posture: Grande Riposo e Loto, Albero, Guerriero di Luce, Barca, Pesce, Grande Riposo.
Come sempre far scendere dal letto il sig. Stiracchi è un’impresa impossibile, altroché sonno! Marilù sedutagli accanto, bella sveglia, aveva voglia a chiamare: Babbo! Babbo! Dormiva profondamente. L’unica voce che Stiracchi sentisse era quella del suo cuore, che, come un’onda, rumoreggiava nel suo petto bum-bum bum-bum bum-bum. (bambini divisi: chi Stiracchi GRANDE RIPOSO, chi Marilù LOTO)
Evidentemente si era del tutto dimenticato della promessa che aveva fatto a Marilù la sera prima. Infatti quando si svegliò la bimba gli mostrava un viso imbronciato.
Stiracchi le sorrise e si fece perdonare. “In un attimo – le disse – saremo in bici!”
Marilù, ritrovato l’entusiasmo, uscì rapidamente da casa e sorrise al vecchio castagno, suo compagno di giochi: “Sai dove vado oggi? Vado al lago!” Con lui si poteva confidare, era il suo ALBERO!
Saliti in bici, tra una pedalata e l’altra, vedevano qualcosa per terra, sempre più chiara … è la loro ombra!!!! Guardando il cielo la nuvola si era sciolta ed ecco i raggi del sole lanciarsi dal cielo verso di loro con la fierezza di un GUERRIERO DI LUCE. Pedalare? Ormai si erano dimenticati della fatica delle gambe, del sudore che cominciava a far capolino … Il lago Trasimeno li aspettava ….!!!!
Giunti a Tuoro e guardandosi attorno non ebbero dubbi: “Sì, va bene, al molo!” Di fronte a loro l’Isola Maggiore galleggiava sulle acque tranquille del lago. Lasciarono le bici ed eccoli in BARCA. Remano e remano, si riposano, ora si rema di qua ora di là, e ora ancora. Un attimo di riposo glielo vogliamo dare?! Si fermano, i colori del lago moltiplicano i raggi di luce ma … “Che cosa c’è là? E anche qui?! … non può essere!” si accorgono di non essere soli ma tanti tanti piccoli PESCI scompaiono nella profondità e riemergono come per farsi accarezzare….
Sembra tutto bello come un sogno e …. quando giunsero all’isola, la sabbia luccicava al sole. Si distesero sul loro asciugamano. Marilù, chiusi gli occhi, si sentiva avvolta dai colori del cielo, dalla fatica della pedalata, dai pesci che giocavano nell’acqua e scivolò in un GRANDE RIPOSO.
Segue SALUTO al SOLE – variante semplificata
Prima Elementare – “Yoga nel racconto”: Shashika sulla luna
Posture: Loto, Triangolo, Arco, Mezza Luna e Grande Riposo
Ci sono giorni in cui quando vai a letto non sai se al di là delle nuvole ci sia la luce della luna o quella di tante stelle disperse nel cielo come una miriade di fuochi d’artificio. Così è stato anche per Shashika. Quella notte però non aveva voglia di dormire. Stava seduta sul letto, nel LOTO, aveva gli occhi socchiusi e si sentiva leggera come se quasi sfiorasse la coperta. La stanchezza infine ebbe la meglio e Shashika si addormentò.
È vero, i suoi occhi erano chiusi ma vide Robi un suo compagno di classe di un anno più grande “Vieni con me Shashika, voglio condurti in un luogo che a lungo stai cercando”. Shashika aprì gli occhi nel suo sogno e rispose “Sulla luna? È vero?”. Robi la guardò con un sorriso di consenso: “Ecco, questa è la nostra navicella!”
Shashika non credeva ai suoi occhi. “Come?” “Sì, proprio così, gli uomini non vedono che è la piattaforma per lanciare nel cielo i loro sogni!” e dopo una pausa “Dai, vieni con me!”. Sembrava un TRIANGOLO, ma quando Robi toccò saldo la terra con una mano e tese in alto l’altro braccio, un varco si aprì un varco nel cielo
Le nuvole proprio in quel punto scomparvero e allora Shashika e Robi salirono su un poderoso ARCO pronto a lanciarli su, su, su … verso la luna. Non si accorsero di nulla erano lì in silenzio, tesi nel loro arco e salivamo , salivano … Sino a trovarsi delicatamente posati, ohibò, sulla luna!
Era questa una bellissima MEZZA LUNA che ora si volgeva da un lato e dopo tanto tanto tempo si volgeva da quello opposto, come se volesse guardare la terra ora da un lato, ora dall’altro. Shashika, così affascinata fu accolta dal grande braccio luminoso della mezza luna, Robi le era accanto, anche lui in silenzio, immerso nella stessa indescrivibile avventura. Il GRANDE RIPOSO li avvolse.
Nel girarsi nel letto, Shashika intravide un chiarore. Sul soffitto i primi raggi di sole attraversavano i vetri della sua finestra e facevano dei strani giochi di colori. Le sembrava che la luna le stesse parlando … e infatti era proprio così “Ciao Shashika. Ora è venuto per me il momento di riposare, …. , ma non ti lascio sola. Vedi! Ti poso nelle braccia del mio amico più caro!” Shashika aprì gli occhi e proprio in quel momento il sole, sciolte del tutto le nuvole, giungeva da lei, sì proprio da lei e solo da lei. Sapeva che cosa voleva dirle: “La luna non si è dimenticata di te!”
Segue SALUTO al SOLE – variante semplificata
Come nasce e a quale bisogno risponde
La pratica dello Yoga in giovane età, dalla scuola materna alle superiori, sta diventando, anche in Italia, un’esigenza che emerge a causa prevalentemente del difficile rapporto che questi bambini e ragazzi hanno con il proprio tempo, sia personale che relazionale.
Il progetto nasce dalla constatazione di una diffusa presenza di temperamenti “elettrici” di più bambini nell’ambito della classe, che ledono sia l’equilibrio-classe, sia l’evolversi della relazione interpersonale e questo sia ora che un domani, se non si riesce a volgere l’energia distruttiva dell’aggressività in una altrettanto intensa energia creativa.
Nasce ancora dalla presenza di più bambini che si chiudono su se stessi, dove timidezza, timore e paura danno consistenza ad una cappa di sfiducia, insicurezza e remissività, se non si riesce a far emergere le potenzialità delle fiducia rivolte sia al mondo esterno, sia al monto interiore dando modo all’io di definirsi tramite un progressivo sviluppo dell’autostima.
Smarrire la spontaneità del loro apporto creativo e della loro profondità interiore è perdere la risorsa più ricca della società a venire.
Donare un fiore è
donare un profumo, è donare la terra, il sole, l’acqua …
è donare una parte di noi