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Ruota delle Preghiere 6 giugno

Il 6 giugno 2015 a La Pagoda - ore 17.00 – 22.00, nell’ambito dell’Omaggio al Buddha – Vesak, avrà luogo la messa in movimento della Ruota delle Preghiere, simbolo immediato di condivisione e di pace. Siete invitati – Cena offerta dagli amici dello Sri Lanka.
 

Lokah Samastah Sukhino Bhavantu

traslitterazione del testo sanscrito apposto sulla Ruota

 

Che tutti gli esseri siano felici e liberi dalla sofferenza,

e che io possa con i miei pensieri, le mie parole e le mie azioni

contribuire alla felicità e alla libertà di ognuno.
Il significato di mantra di buon auspicio (anumodana) può essere così condensato:
lokah: il luogo del qui e ora, lo spazio che tutto pervade

samastah: tutti gli esseri, chiunque essi siano, che condividono la stessa esperienza

sukhino: felicità e gioia, libertà dalla sofferenza

bhav: uno stato di esistenza condivisa

antu: sia così, deve essere così. Antu viene usato come una desinenza che trasforma questo mantra in un potente impegno.
Questa è una preghiera che ognuno di noi può recitare-sperimentare-praticare ogni giorno. Ci ricorda che i nostri rapporti con tutti gli esseri e con tutte le cose dovrebbero essere di reciproco sostegno al fine di realizzare felicità e liberazione dalla sofferenza.

Nessuna vera e duratura felicità può realizzarsi a danno degli altri. Nessuna vera e duratura libertà può privare gli altri della loro. Se diciamo che vogliamo veramente che ogni essere sia felice e libero, dobbiamo mettere in discussione tutto ciò che facciamo, come viviamo, come mangiamo, ciò che compriamo, come si parla e il modo in cui pensiamo e chissà quanto ancora.

Karma significa “azione”. Non compare esplicitamente in questa preghiera eppure è proprio il karma ad inglobare in sé ogni azione e ogni pensiero. La legge del karma dice che per ogni azione c’è una reazione. Lo spazio è curvo e tutto ciò che scaturisce da ogni azione e da ogni pensiero, volontariamente o involontariamente,  ci ricondurrà alla sua origine, vale a dire che tutto ritorna sotto diverse sembianze. Da qui scaturisce la nostra responsabilità nel saper scegliere che cosa pensare, dire o fare.

Questa forza del karma può essere di difficile comprensione e la vediamo frequentemente come un limite alla nostra libertà. Di fatto mette in discussione il facile fraintendimento di libertà con opportunismo e tutti i derivati egoici. Le nostre azioni (e i nostri pensieri, percezioni, sensazioni) sono infatti l’aspetto più saliente con cui stiamo plasmando, goccia a goccia, il nostro futuro.

Questa ottica si espande e abbraccia ogni esistente, dagli animali, alle piante, alla terra, ed esprime la superficialità nella nostra relazione con l’ambiente che prescinde da ogni senso di responsabilità, di coscienza. I primi fruitori di tale ignoranza siamo noi stessi.

Quando la Ruota delle Preghiere gira e queste parole lokah samastah sukhino bhavantu risuonano ad ogni passo, ecco!, stiamo diffondendo dentro e attorno a noi questo messaggio che risveglia un senso di responsabilità che ci accomuna e accomuna soprattutto noi, esseri umani, che nel ciclo delle rinascite, siamo quel gioiello difficile da trovare.

La pratica dei fondamenti della presenza mentale e la pratica dello yoga ci possono aiutare a guidarci verso azioni appropriate, verso azioni pure e trasparenti (kushala karma), verso uno stile di vita guidato da una partecipazione compassionevole per la felicità altrui.

Il primo passo verso la comprensione del legame tra il modo in cui trattiamo gli altri e la nostra e altrui felicità consiste, in questa prospettiva, nel percepire che come la Ruota del Samsara giri per legarci sempre più all’ignoranza e alla sofferenza (akhusala, karma il karma impuro), quella delle Preghiere gira per diffondere l’anelito ad una felicità condivisa.

Spunti tratti e rielaborati dal testo di Sharon Gannon – Focus of the Month – aprile  2010

 

 

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