search
top

Letture a La Pagoda: Gunaratana – che cosa la meditazione non è – cap. 2

Che cosa è la meditazione? una tecnica? una forma di trance? un’esperienza misteriosa e paranormale? un pericolo? qualcosa solo per i santi? una fuga dalla realtà? un modo per ‘tirarsi su’? egoismo? speculazione filosofica? una panacea?

La meditazione è in prima istanza un rilassamento. Ma perché fermarsi qui? E’ coltivazione della consapevolezza, è purificazione e trasformazione della nostra vita di tutti i giorni. E’ intimità con i propri stati emotivi quali occasioni per conoscere noi stessi.
Non ci sono parole adeguate per definire tale esperienza se quelle ‘inusuali’ dell’esperienza stessa. Per questo non bisogna indugiare, durante la pratica, sui diversi contenuti mentali o bloccarsi su particolari esperienze, occorre restare nel flusso della vita.
Con gentilezza lasciare che i contenuti mentali emergano alla coscienza e che se ne dipartano, così come sono giunti. La pratica è alla base della moralità e la pratica è fluida, non si concretizza in un rigido schema di obblighi/doveri. Vi è tra i due una continua interazione. La morale non nasce dalla paura della punizione, né da un autoritarismo introiettato, scaturisce dal conformarsi della coscienza al sentiero tracciato dalla consapevolezza, dalla saggezza e dalla compassione. In tal modo si può osservare con maggior chiarezza la qualità dei propri stati d’animo e della propria relazione con l’ambiente. Non è quindi una fuga dalla realtà. E’ un cammino verso quella felicità che si nutre di accoglienza, anziché di possesso. Anche qui la pratica è una continuo dialogo con i propri stati d’animo, per conoscerli e alleggerirli da ogni sovrappiù. La pazienza è il grande segreto della pratica.

Letture a La Pagoda – Gunaratana “la pratica della consapevolezza” cap.2 p.23.

Comments are closed.

top