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L’àncora dell’universo – Letture a La Pagoda Dyer Saggezza del Tao

Quando c’è silenzio si scopre dentro di se stessi l’ancora dell’universo. Chi è veramente buono non si cura della sua bontà. Quando si perde la connessione con il Tao allora si scivola nella bontà, poi ancora nella moralità, quindi nel rituale e allora siamo ai confini con il caos. Operare in accordo con l’universo è la vera umiltà. Insegnare senza parole, operare senza azioni. La colpa più esecrabile è volere di più, sempre. Chi si accontenta conosce l’appagamento. Senza guardare fuori dalla finestra, potete vedere le vie del cielo.

Dai tempi antichi tutto questo deriva dall’Uno: il cielo è intero e limpido; la terra è intera e stabile; lo spirito è intero e pieno; le diecimila creature sono intere e il paese è integro. Tutto questo è in virtù dell’interezza. Quando un uomo interferisce con il Tao, il cielo viene inquinato, la terra si svuota, l’equilibrio si spezza, le creature si estinguono. (39)
Strofe 37, 38, 39, 43, 44, 46, 47

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