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Il pasto – indicazioni di Dharma di Tae Hye sunim

La pratica della meditazione non significa solamente sedere in silenzio ogni tanto per un’ora, ma praticare la calma consapevole anche nelle attività quotidiane.

Possiamo p.es. mangiare con atteggiamento meditativo.  Nei templi buddhisti si mangia in silenzio e nei templi più grandi i pasti sono cerimoniali, con recitazioni dei versetti del Sutra dei pasti.

Anche i praticanti laici possono applicare i principi del mangiare in modo meditativo, da soli o, se possibile, con gli amici o con la famiglia. 

Questi principi sono: 

1. Acquistare gli ingredienti con consapevolezza, quindi cibi vegetariani o vegani, salutari e, quanto possibile, eco-solidali.

2. Preparare il cibo degnamente, con cura e attenzione, evitando ad esempio di disperdere la propria concentrazione alimentando chiacchiere con altri, guardando la TV ecc.

3.  Servirsi il cibo nel piatto. Se si mangia con gli altri,  prima si servono le persone anziane. 

4.  Per un attimo unire le mani e pensare con gratitudine al fatto che abbiamo cibo da mangiare.  Si può anche leggere le cinque riflessioni. 

5.  Mangiare con silenziosa consapevolezza e sedendosi con la schiena dritta. Non sedere in una posizione scorretta, come poggiare i gomiti sul tavolo. Con un miglioramento della postura sarete in grado anche di notare cambiamenti nel vostro animo.  Evitare di fare troppi rumori con le posate, con la bocca ecc.  

6.  Una volta ultimato il pasto si abbia cura di pulire il piatto da ogni residuo di cibo. Se si vuole seguire la tradizione mahayana, si può pulire la ciotola/il piatto profondo con acqua calda che verrà poi bevuta. 

7. Finito il proprio pasto, lavare i piatti e pulire il tavolo con presenza mentale.  

La cosa più importante è mangiare in silenzio. 

All’inizio tutto ciò può sembrare noioso, o troppo solenne, ma se riflettiamo ci si accorge quanto molto spesso crediamo di essere consapevoli di mangiare, ma di fatto non lo siamo davvero; ci riempiamo semplicemente lo stomaco tra una parola e l’altra.

Mangiare consapevolmente significa invece, assaporare ogni gusto, ogni sensazione. Se si è abbastanza attenti, ci si accorge anche che mangiando consapevolmente si mangia più lentamente. Quindi non solo ne giova la mente ma anche il corpo non creando disturbi dovuti al mangiare di fretta. Grazie al silenzio si può essere più presenti e avere meno pensieri distraenti. 

Qualche volta potete invitare amici a pranzo o cena, spiegando come mangiare con presenza mentale, in silenzio.  Se ci sono anche dei bambini,questa è un ottima occasione per insegnarglielo, anche loro possono imparare a mangiare in questo modo, imparando ad essere pazienti  aspettando che le persone più anziane vengono no servite prima.     

  

Le cinque riflessioni:

1. Consideriamo quanto lavoro è occorso per produrre e preparare questo pasto.

2. Riflettiamo se i nostri comportamenti sono sufficientemente positivi a ricevere questo dono.

3. Vigileremo per abbandonare i nostri errori, in particolare l’avidità.

4. Pensiamo rettamente che il cibo è come una medicina per la salute del corpo.

5. Accettiamo questo cibo per praticare e realizzare la Via.

 

 

Indicazioni per la pratica di Dharma  – novembre 2016   (2560 E.B.) :  Pasti

 

 

 

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