Il Tao e così via, “vicino al fiume teggina” di Bill Dodd
Vicino al fiume Teggina racconta soltanto quello che ho visto, non illustra un pensiero formulato: le due foglie mi attiravano perché sembravano incarnare una riflessione sulla vita, ma resisto alla tentazione di spiegarmela. Le foglie sanno parlare da sole. Bill Dodd
vicino al fiume teggina
da un ramo che ondeggia
cade una foglia
sul ruscello
c’è un sole tardivo
radente
sicché mentre lei si muove
l’ombra sotto
la precede
s’immerge nella sabbia scavata
risorge sopra sassi
pallidi e rotondi
nel frattempo
là sopra
la foglia si lascia
pigramente condurre
dalla corrente
perché l’ombra
si dà la briga
d’inerpicarsi tra alghe
balenare sopra il dorso
di sanguinerole
salire e scendere
gobbi nel letto del fiume?
perché dovrebbe investire
tanto nella gravità?
lungo il percorso a valle
entrambe sorpassano
senza accorgersi
(perché dovrebbero?)
una sbiancata foglia gialla
che ruota sul proprio asse
sospesa nello spazio
sotto un’acacia
dall’invisibile filo
d’un ragno
ruotando in un verso
venti o trenta volte
poi trenta o venti
volte nell’altro
senza nessun’ombra
con quanta bellezza
si sofferma nel frammezzo
libera
dal verticale
dall’orizontale
indirizzata a nessuna parte
ma in pace con ciò
momentaneamente
sicura del proprio essere
October 19th 2016.