“È meglio quando non succede niente”, J. Gilbert – un quotidiano da non smarrire – J. Gilbert
“È meglio quando non succede niente”, un quotidiano da non smarrire – J. Gilbert
Una poesia di Gilbert apre l’orizzonte alle cose grandi. Inizia parlandoci di ricordi evidenti nella nostra memoria, di ciottoli disseminati dal tempo su cui il ricordo cammina sicuro. Gilbert sente però che qualcosa è assente. Lamenta l’impossibilità di ritenere nella memoria tutti quegli eventi minuscoli e non eccezionali che costituiscono il grosso della nostra esistenza umana. Però, nell’esprimere questo rincrescimento, aiuta noi lettori e fare quello sforzo, quotidianamente, finché siamo in tempo.
Di seguito il testo originale in inglese e per chi vuole parole in italiano ecco che ne abbiamo trovate consone alla faccenda (vedi sotto) …
Highlights and Interstices
We think of lifetimes as mostly the exceptional
and sorrows. Marriage we remember as the children,
vacations, and emergencies. The uncommon parts.
But the best is often when nothing is happening.
The way a mother picks up the child almost without
noticing and carries her across Waller Street
while talking with the other woman. What if she
could keep all of that? Our lives happen between
the memorable. I have lost two thousand habitual
breakfasts with Michiko. What I miss most about
her is that commonplace I can no longer remember.
(Jack Gilbert, The Great Fires, 1994)
Momenti salienti e interstizi
Pensiamo alle nostre vite ricordando soprattutto
l’eccezionale e i dolori. Il matrimonio lo ricordiamo
come figli, vacanze ed emergenze. Le parti meno comuni.
Ma il meglio è spesso quando non succede niente.
Come quando una madre prende in braccio la bambina
senza accorgersi e la porta attraverso Waller Street
mentre parla con l’altra donna. E se potesse
conservare tutto ciò? Le nostre vite accadono
negli intervalli tra cose memorabili. Io ho perso
due mille prime colazioni abituali con Michiko.
Ciò che più mi manca di lei è quella cosa
del tutto quotidiana che non riesco più a ricordare.