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Entusiasmo, con le parole di Marco Lazzeri – Lo Zefiro

Care amiche e amici,

era da qualche tempo che quest’argomento, entusiasmo, mi stava girando in testa. Quando sono andato a cercare immagini per questa rubrica, che potessero rappresentarlo, ho trovato foto di persone che saltavano, esultavano o avevano comunque atteggiamenti osannanti per una qualche vittoria. Non mi corrispondevano, le trovavo improprie, dissonanti dalla mia idea. E così ho scelto questa frase di Holmes, che si avvicinava maggiormente, anche se non corrisponde appieno al concetto che sento di avere.

Mi sento di accomunare l’entusiasmo con l’emozione quale sentimento che nasce da dentro, allo stupore per una scoperta, al raggiungimento di una nuova visione, all’apertura di una porta che supera un varco. Lo sento come il sale che dà il sapore, che fa la differenza. Mi capita spesso di provare entusiasmo ed emozionarmi e anche alle volte poi di essere deluso, di sentirmi abbandonato nel senso di non corrisposto nell’entusiasmo, o per cinismo o solo per disinteresse. Poi la cosa riprende quota e riparto. Credo che provare entusiasmo non sia solo un fatto occasionale, ma sia il modo di rapportarsi con il mondo. O è un modo di vivere o non si può inventare lì per lì. Certo c’è anche l’elemento infantile, il bambino interiore che viene fuori, che corre sorridendo gioioso, pur non troppo consapevole di ogni aspetto problematico, ma comunque gioioso. D’altronde se fossi sempre stato totalmente consapevole di quanto poteva verificarsi o dei pericoli e difficoltà future, sarebbe questo stato di aiuto? Non sempre credo e forse alle volte sarebbe stato in parte anche bloccante. Certo i problemi si incontrano ugualmente per strada, anche se non li avevamo immaginati e previsti, ma una volta partiti si affrontano e forse anche in modo migliore e comunque siamo già in cammino e non si torna indietro anche perché spesso non è più possibile. Da questo gettarsi nasce l’esperienza di una vita vissuta sul campo, vera e non solo immaginata. In questo l’entusiasmo fa la differenza e aiuta davvero, è la grande forza che spinge avanti, che dà speranza e fiducia. La fiducia. Il crinale che divide il cinismo dall’amore. Fiducia in se stessi e negli altri, anche se non sempre sono poi così meravigliosi come avevo immaginato, anche se non sempre sono qui per collaborare ma anche per creare quella difficoltà che con un po’ di fatica aggiunta ti fa crescere di più…

Anche questi scritti dello Zefiro per me nascono da un entusiasmo, da una emozione per un cammino da compiere. Il fatto che ci possano essere persone che leggono mi riempie di gioia e mi stimola a dare il meglio di me nella speranza e nella ricerca di articolare un sogno comune da far camminare con noi. Anche se così non fosse e mi trovassi da solo con questi scritti non condivisi, sarebbe comunque bello e indicativo aver fatto questa esperienza di scandaglio interiore. Ciò che faccio è innanzi tutto per me, fatto da me per me. Credo che valga per tutti. Non con un senso autarchico della vita, basto a me stesso, ma l’economia della vita si basa su quanto riesco a offrire non su quanto condivido. Per condividere serve la presenza degli altri e che siano aperti, interessati e disponibili, sempre che quanto ho da condividere abbia un contenuto e un senso… e non sia banale o triviale. … gli altri non ci sono sempre. Voglio dire che se mi emoziono per un tramonto o un progetto questo per me ha un suo senso in sé, anche se non è condiviso. Se poi è condiviso, è anche meglio ma il senso che rendere la vita degna di essere vissuta, come dice Holmes, c’è già tutto nell’atto del mio creare. Nel provare a vivere la pienezza esistenziale è già toccata. Non sono stato inutile, anche se il mondo nemmeno se ne accorge. Che cosa rimane del resto dopo centomila anni di un essere umano? E il mondo è qui da miliardi di anni. Il mondo è un grande parco giochi che non cambia. Provare emozione invece mi riguarda.

Grazie a tutti.

Marco
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