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L’attenzione, praticare con Tae Hye – giugno ’17

Indicazione per la pratica di Dharma – giugno 2017: Attenzione
Il Buddha insegnò che la pratica costante dell’attenzione (appamāda) e della consapevolezza (sati) porta alla chiara comprensione (sampajañña) e alla saggezza. La comprensione immediata e diretta della realtà è possibile solo quando la mente è libera dalle costruzioni mentali ed emotive, ed è totalmente presente nelle cose che succedono. Una mente sensibile, vigile, consapevole di tutte le proprie vicende, reazioni e pensieri è capace di intuire ciò che è la verità.
Per la pratica di giugno, e in effetti per tutta la vita, consiglio: ricordarsi di essere consapevoli di quello che accade, momento per momento, liberi dai condizionamenti del passato, liberi dai pregiudizi. Nel raccoglimento del mattino possiamo dire a noi stessi: “Oggi mi ricorderò di essere veramente consapevole delle mie azioni, del parlare, delle reazioni e dei pensieri.” A sera possiamo ricordare gli eventi della giornata: “Sono stato attento e vigile nel mio lavoro, a casa, in compagnia degli altri, facendo la spesa, facendo pulizie, guardando la TV, studiando, scrivendo al computer ecc?”
Nella meditazione seduta una buona posizione e il respiro tranquillo ci aiutano a pacificare la mente e così avere meno pensieri vaganti ed essere consapevoli. Lo stesso vale per la vita quotidiana. Quando lavoriamo o scriviamo col computer, sarebbe bene, sia per il corpo che per la mente, trovare posizioni corrette. Quando mangiamo, possiamo essere più facilmente presenti, se sediamo un po’ eretti. Il respiro è il ponte fra corpo e mente. Quando nella mente sorge agitazione, possiamo fermarci e fare respiri tranquilli – così siamo più presenti mentalmente e capaci di agire più saggiamente anche nelle situazioni difficili.

Dhammapada 21-23:

L’attenzione conduce al senza-morte,
la disattenzione è il sentiero della morte.
Gli attenti non muoiono,
i disattenti sono già come morti.

Avendo conosciuto ciò chiaramente
i saggi che praticano attenzione
gioiscono nell’essere attenti,
si dilettano nelle azioni dei nobili.

Contemplando con consapevolezza,
sono sempre forti, pieni di energia
e “toccano” il Nirvana,
la suprema beatitudine.

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