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Toccare la Terra, bhumisparsa

Bhumisparsa, Buddha che tocca la terra

Arriva la Morte

Con la sua falce impressionante

e dice:

“Devi avere paura di me!“

Alzo lo sguardo e chiedo:

“Perché dovrei?“

“Perché ti farò morire. Ti renderò inesistente“.

“E come?“

La Morte non rispose.

Rotea la sua falce impressionante.

Dico:

“Io vengo e vado. E poi ancora vengo, ancora vado.

Io torno sempre. E non è in tuo potere farmi

né esistere né non esistere“.

“Come sai che tornerai ancora?“, chiede la Morte.

“Lo so perché l’ho fatto innumerevoli volte“,

rispondo.

“Come posso sapere se dici la verità?

Chi può esserne testimone?“, sibila la Morte, arcigna.

Tocco la Terra, e dico:

“La Terra mi è testimone. Essa è mia madre“.

All’improvviso, la Morte ode la musica.

All’improvviso, la Morte ode degli uccelli cantare in ogni dove.

All’improvviso, la Morte vede gli alberi fiorire.

La Terra si rende manifesta alla Morte

e le sorride con amore.

La Morte si scioglie allo sguardo amorevole della Terra.

O mio amato,

Ogni volta che ti assale lo spavento,

Tocca la Terra.

Toccala in profondità,

e la tua pena si scioglierà come neve.

Toccala in profondità,

e toccherai il Senzamorte.

 Tratta da  Call My True Names, di Thich Nhat Hanh vedi Sati Anno IV n. 2 maggio-agosto 1995 p. 26-27

Raggiunto il “Risveglio”, il Buddha esita: dovrà predicare agli uomini la Via da lui scoperta? Essa è tanto difficile da cogliere ed è talmente discordante da ciò che gli uomini desiderano naturalmente! Mara cerca di dissuaderlo; le altre divinità, invece, Brahma avanti a tutti, vengono a supplicarlo di insegnare questo Dharma che porterà gli uomini e le divinità stesse sul sentiero della liberazione totale e definitiva, sul sentiero della moksha. Mara è la divinità che impera sull’universo sensibile e sensuale; e, poiché l’uomo è attaccato a questo mondo a causa della catena delle rinascite (samsara), Mara è considerata anche la divinità della morte. Poiché sfuggire al samsara significa sottrarsi al suo dominio, Mara considera il Buddha come il suo peggior nemico: mostrando agli uomini il cammino del nirvana, egli tende, infatti, a spopolare il regno di Mara. Per questa ragione Mara tentò di impedire a Gautama di raggiungere il Risveglio, cercò di dissuaderlo dal praticare la Buona  Legge, e si industriò in tutti modi per allontanare gli uomini del suo insegnamento: Mara divenne, così, l’equivalente buddista di Satana, il tentatore.

 Crisi , rotture e cambiamenti di Ugo Bianchi Milano, Jack Book, 1995 p. 30

Il bhumisparsa è un mudra (sigillo) assai diffuso. Rappresenta il Buddha in posizione seduta con la mano sinistra appoggiata sul grembo e la mano destra che tocca il suolo. Questa posizione delle mani simboleggia un episodio importante della  vita del Buddha, quello in cui l’asceta sedeva in meditazione sotto l’albero della Bodhi a Bodh Gaya in India, e si rifiutava di muoversi finché non avesse raggiunto l’illuminazione. Mentre Mara, l’equivalente lo tentava con donne e feste, Buddha toccava la terra, chiedendo alla natura di sostenere la propria determinazione e aiutarlo a resistere. Subito dopo raggiunse l’illuminazione.

 

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