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YinYang & Tao in Terza Elementare, bravi bambini!!!

Yoga e Meditazione con i bambini di Terza Elementare: Yin-Yang e la Ruota del Tao

Quest’anno ho introdotto allo Yoga dei bambini di Terza Elementare … ma non ero solo …
le Maestre hanno vegliato sulle sei ore di incontri, uno a settimana. Sono state davvero un
gioiello nell’essere presenti, discrete, attente e collaborative. Tanti momenti avrebbero
occupato tutta … l’ora se fossi stato solo.

Il tema degli incontri era molto generico eppure centrato: tranquillità, attenzione,
interazione con i compagni … ma avevo nel cuore l’esigenza che tutto questo emergesse
da qualcosa di più profondo e mi ci sono cimentato.

A partire dall’Asilo fino alla Seconda Elementare, mi ero trovato a sviluppare la pratica prendendo spunto da una fiaba, spesso creata con i bambini stessi, e quindi rappresentata con le posture dello Yoga.

Quest’anno in Terza, appena giunto in classe, ho volutamente cominciato a presentare l’incontro con la lettura di una favola e con le connesse posture chiedendo poi loro il parere e a dire il vero non sono stato granché convincente. Ad alcuni piaceva e volevano continuare, altri indifferenti, in molti però un coro di … fischi! Povera favola … con il passare degli anni verrebbe voglia di ritrovarla come chiave di lettura dei nostri stati d’animo!
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Era proprio ciò che mi … aspettavo … lo Yoga è radicato nella scienza come, e forse più, che nelle favole. E tra le scienze l’ambito che volevo affrontare era quello dello Yin–Yang e non senza, data la novità della prospettiva, qualche incertezza.

Lo stupore è la virtù che più guida verso l’intimità con la conoscenza e anche nel presentare tale prospettiva, come per tutto il corso, mi sono avvalso al meglio di questa attitudine. Yin-Yang vuol dire Terra e Cielo, notte e giorno, riposo e attività e così e così via. Certo che la scienza non
si può fondare su stupore e meraviglia, eppure sono proprio loro ad animarla!

Mi ripromettevo, ancor più, di avvicinarli all’immagine più complessa del Tao dove gli opposti
si rincorrono, pur portando ognuno in sé un seme dell’altro. Si sono conseguiti risultati
abbastanza soddisfacenti in riferimento ai grandi ritmi della natura: giorno e notte,
mezzogiorno e mezzanotte, alba e tramonto, solo soddisfacenti – a causa del tempo a
disposizione – quelli riferiti all’aurora e al crepuscolo. Più difficile e del tutto inesplorato, è
chiaro, è stato invece il riferimento ai propri stati d’animo che per la loro delicatezza
avrebbero richiesto ben più di sei ore e ben più delle competenze di cui dispongo.

Arriviamo subito all’immagine conclusiva e più rielaborata, con l’intreccio di intuizione,
scienza, gioco:
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Alcuni bambini, nel formulare il loro giudizio complessivo, sono riusciti a fare il salto. Hanno compreso la bellezza di questo volgersi del tempo aprendosi  ad una prospettiva più ampia, cioè che le posture non sono solo perfezione in sé, stabili e immobili nello spazio, ma sono anche parti di un divenire, sono anche parti del tempo, sono gli atomi di cui è fatto il tempo. La maggioranza comunque, pur avendo partecipato attivamente anche a questi ultimi incontri, è rimasta, nei loro giudizi scritti, più sollecitata dalle posture o dall’emotività.

Per giungere comunque a far proprie queste prospettive vuol dire che la classe, nel suo complesso, ha “tenuto”, che i bambini sono stati capaci di partecipare più centrati sul riflettere che sul fare, senza distrarsi. Questo è già un significativo passo verso una più coesa visione dello spazio e del tempo, anche se, come dicevo, solo pochi sono riusciti a prendere coscienza di questi nuovi valori.

Se qualche difficoltà è rimasta ciò è dovuto in gran parte al fatto che è più facile connettersi alla dimensione ludica che a quella razionale. Secondo me, comunque, la società di oggi non dà tempo alla dimensione ludica di evolversi con i propri ritmi, i bambini vengo intrappolati in una dimensione commerciale-ludica ed è vitale quanto prima metterli in guardia da questo scivolamento inconsapevole è imprigionante, volgendo il loro interesse verso una dimensione ludico-conoscitiva.

Nell’ultimo incontro si è pure lasciata la disposizione circolare del gruppo e ci si è trovati in fila davanti … alla “cattedra”, chiamati a riflettere sull’evolversi del tempo, sul susseguirsi delle posture … su una storia sempre più ampia di cui … siamo parte!

Mi è mancata l’opportunità di far vedere come l’ombra sfidi il sole e come la luce delle
stelle sfidi il buio della notte eppure il passo era breve … un altro incontro…!!!

Siamo riusciti appieno a trasformare la contrapposizione di Terra e Cielo. Avevamo diviso in queste due aree le nostre Posture, quali fossero pertinenti prevalentemente alla Terra e quali al
Cielo. Per alcune era più chiaro, la Roccia, allungati in alto, e il Grande Riposo distesi al suolo, per altre la distinzione era più sfumata, p.es per il Cobra, che, disteso a terra solleva in su il capo, infatti in questo e in altri casi consimili i pareri non coincidevano.

Quando la linea retta che divide la Terra dal Cielo si è smussata in due curve, una metà verso l’alto e l’altra metà verso il basso allora il quadro si è fatto più comprensibile. Come fare a
trasformare, per esempio, la linea netta che divide Terra e Cielo in una curva ondulata? Ci siamo chiesti se al mattino al primo suono della sveglia si salta giù dal letto pronti per affrontare la giornata e altrettanto al primo sopraggiungere del buio andare immediatamente a riposare.
Al mattino si tarda nel letto e alla sera si tarda ad andare a letto.

Ecco allora che da questo punto di vista la sequenza di Posture Yoga, al di là della singolarità di ognuna di esse, è un flusso tra la Notte e il Giorno, è il flusso delle ore, è il flusso del tempo. 

Ho tralasciato di completare il cerchio, né l’ho percorso in senso opposto. Giunti a
Mezzogiorno ci siamo messi a fare una bella pennichella: la Sedia, il Tagliabosco, la
Bilancia, la Rana e bum! di nuovo a terra nel Grande Riposo!

Rodolfo Savini
Febbraio-marzo 2018

Si ringrazia Arathi Sabrina Giannò per le carte con le posture, parte integrante, assieme ad un libretto esplicativo, di Il piccolo Yogi Ed. Ananda Edizioni

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