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Solidarietà, La Pagoda-Careggi, prima tappa: La Pagoda-Prato di Strada 12lug18

Commino di Solidarietà da La Pagoda a Careggi-Firenze

Prima Tappa: da La Pagoda a Prato di Strada – Giovedì 12 luglio 2018

Bisogna dirlo…l’avvio di questo cammino è avvenuto in treno…!

Non è mancato un saluto a La Pagoda e l’auspicio a fare di questi passi un piacere personale e contribuire all’eco, molto più ampio, del cammino dell’uomo. I tre giri della Ruota della Preghiera hanno impresso il loro sigillo: “Che tutti gli esseri siano felici e che io possa con i miei pensieri, parole e azioni contribuire ad renderli tali”

Scesi a Poppi, passato il ponte sull’Arno, si è presa sulla destra la strada verso Strumi. È questa una strada asfaltata che lascia passare con difficoltà due auto assieme.
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Una bellissima giornata con un sole che pian piano saliva in cielo. Siamo sulla Via Ghibellina che ci siamo proposti di seguire fino alla nostra meta Firenze, Careggi, la Sala del silenzio e della Preghiera interreligiosa. 

Già ci è noto il percorso che sale a Filetto per scendere a Castello, sopra Strada, … ma non è la Via Ghibellina che vogliamo fare quest’anno. Più avanti si giunge al piccolo e grazioso Borgo di Strumi.  Non si può perdere un momento di tranquillità nell’ampio ed erboso sagrato della graziosa Abbazia. Qui comincia la variante montana della Ghibellina.
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La strada, fattasi più conforme ad un traffico del tutto locale, comincia a salire. Ebbene … un po’ di geometria….bisogna dire che le frecce che segnano il percorso della Via Ghibellina sono state tracciate per chi viene da Firenze … e quindi ben indicano dove proseguire ma lasciano il dubbio nella scelta del crocevia che vi giunge! … e ne sapremo qualcosa durante tutto l’itinerario.

Si giunge così al villaggio di Celli ed oltre a quello di Aiolo che si amplia in una serie di bellissime residenze che si estendono in tutta l’area.

La freccia rossa che segna la Via Ghibellina indica la direzione che abbiamo appena percorso … ma da dove è venuta?! Ci sono più direzioni … incontriamo un signore con la jeep che ci dà delle indicazioni. Si prosegue fino ad una residenza dove veniamo rassicurati: “Per il Castello di Strada si prosegue dritti di qui!” Incoraggiati si prosegue oltre, si supera la casa rossa ed ecco un bel sentiero che non pone dubbi…all’inizio!!!

Pian piano si fa più stretto. Scende in una gola, qualche spino richiede più  attenzione ma più avanti ci sono sempre più spini e sempre meno … sentiero! Qualcuno ci deve essere passato ma nasce il dubbio che siano i … cinghiali, più che Pellegrini sulla Via Ghibellina! Poi si è visto che era il sentiero giusto…!!!

Si accetta il fallimento. Siamo così scoraggiati che l’alternativa è tornare indietro. Così eccoci nuovamente a Strumi e si prosegue verso Filetto scostandoci dalla Variante Montana della Ghibellina.

Al mulino della Casa Rossa (….un’altra!!!) ci si ferma a … svuotare il sacco! È il primo pranzo al …sacco! Il proprietario passa per caso, il primo gesto è quello di allungargli lo borracce. Nel suo giardino da una fonte ..acqua fresca … rispetto alla temperatura esterna! Ma soprattutto una buona indicazione. “Per Strada vi conviene passare l’Arno, il guado è qui più avanti”. Il suo braccio di allunga per non farci sbagliare. Poco più avanti c’è modo di passare l’Arno … bagnandosi solo i piedi! È il ‘Guado di San Martino’, il percorso a valle della Via Ghibellina. Questa volta è una indicazione che si realizza!!!
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Siamo lungo la strada asfaltata e abbiamo definitivamente abbandonato il valico che ci avrebbe condotti al Castello di Strada. Più avanti, dritti a noi in salita, si vede il paese di Montemignaio che ci attende domani.
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Si giunge a Strada, una breve sosta davanti alla stupenda Pieve romanica di San Martino a Vado, nostro luogo di Meditazione al ritorno nel pomeriggio. Un giardinetto proprio di fronte, una fonte e poi avanti … verso Prato in Strada. Il Castello rimane alla nostra sinistra arroccato in su, al pomeriggio passeremo il ponte sul Solano senza però avere il coraggio di affrontare quest’altra salita.
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A Prato di Strada si giunge poco dopo e Suor Alfonsa ci apre al primo squillo … se si azzecca la porta giusta…!!! Suor Alfonsa già la conoscevamo dall’anno passato e come sempre ci riserva una accoglienza cordiale. Ci mostra la camera e si prende possesso del luogo così ben tenuto. Doccia, panni lavati e stesi all’ultimo sole. Ancora un po’ di energie per una passeggiata a Strada. Alcuni incontri ravvivano l’intimità con l’ambiente. Confidenze e ricordi emergono con una ricchezza particolare dai nostri interlocutori.

Le Suore non lesinano la loro premura offrendoci una cena generosa e curatissima. Su due tavoloni paralleli notiamo che i nostri piatti hanno sapori diversi dai loro: per noi hanno preparato pietanze speciali per ridarci le forze. In serata un saluto caloroso, una libera offerta (data l’accoglienza non bisogna avere il braccino corto…) e a letto pronti per partire domani di prima mattina per Montemignaio e Vallombrosa.
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