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4° giorno: Cammino verso la condivisione – Raccoglimento silenzioso a Careggi

15 luglio’18 Commino di Solidarietà – Quarta e ultima tappa
DA RIGNANO A CAREGGI
Il cammino di oggi prende sentieri a lungo percorsi non solo dai ghibellini del XII sec. ma anche dai fiorentini di oggi. Ben tracciato, con indicazioni chiare ti conduce lungo un percorso che solo sul finire può indurti a sbagliar strada …. e quasi quasi ci saremmo cascati!!!
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Diciamo così perchè giunti a Paterno il sentiero fa una secca curva a destra verso Vicchio di Rimaggio.

Nel nostro ingenuo proseguire questo bivio ci era sfuggito ed eravamo passati più avanti sotto l’”Arco di Camicia”. Da qui passa una via assai trafficata. Una paletta ha gli orari dei bus per Firenze… ma non ci facciamo tentare…anche se con pochi scalini avremmo potuto prendere posto sul bus per il Centro Città. ..Non potevamo, da fedeli ghibellini, tralasciare l’ultimo tratto!

Ecco quindi ripassare il nostro Arco e risalire verso Paterno. Quella curva ad angolo stretto, ora nel risalire, si presenta come un bivio ben indicato! Quanto sarebbe stato meglio prendere il bus! Si sarebbe arrivati in poco tempo alla nostra meta…ma ha vinto il …percorso ghibellino! Niente di male solo che è costato superare una frana… (pericolosa per le auto…) e un lungo percorso …tre quarti di anello…per raggiungere Firenze.

Comunque siamo stati giustamente premiati per questa fedeltà: giunti a Nave di Rovezzano, proseguendo lungo la via principale che attraversa la località, siamo giunti alla Scuola Carabinieri. Cosa di poco conto per chi non sa che proprio lì davanti era appena giunto al capolinea il bus 23 per la Stazione!!! Così in poco siamo giunti a Careggi.

La memoria, dopo aver vacillato tra quei Padiglioni imbocca la Via San Luca e trova sulla destra, un po’ rientrato, il Padiglione del Pronto soccorso che ci interessava. Si scende una scala e poi, con un po’ di fiuto (la domenica questa area dell’Ospedale è vuota) abbiamo trovato la porta che cercavamo, al di là della quale vi era il senso di questo Cammino.
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In silenzio, lasciate fuori le scarpe appesantite da tanti chilometri, ci sediamo.

Che l’odore dell’umanità possa diventare il profumo dell’accoglienza

Che la sofferenza possa non suscitare rabbia e invidia
Che la sofferenza possa non suscitare isolamento
Che la sofferenza possa non suscitare rammarico

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