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Miriadi di pensieri influenzano in mondo, la salute mentale: lasciarli passare – Settembre con il Ven. Tae Hye sunim

Indicazioni per la pratica di Dharma:  settembre 2018 (2562 EB)  -  Retto pensiero

Dalla retta visione segue naturalmente il retto pensiero, tradotto anche come “retta intenzione” (sammā-sankappa).

Nel Saccavibhanga-sutta (Majjhima-nikāya 141) Sāriputta definisce il retto pensiero così: “Qual è, o amici, il retto modo di pensare?  Il proposito di lasciar andare, quello di voler bene e di non nuocere.  Questo, amici, è detto il retto modo di pensare.” 

Le nostre azioni e il nostro parlare si basano su ciò che sta accadendo all’interno della nostra mente. Pensieri salutari e saggi conducono ad azioni sagge. Una mente confusa, desideri egoici e sentimenti di odio causano sofferenze a noi stessi e agli altri. Il retto pensiero riflette le cose così come sono.  Il pensiero erroneo ci fa vedere le cose in un modo distorto.

Noi non siamo responsabili solo delle nostre parole e azioni, ma anche di quello che succede nella nostra mente.  Miriadi di pensieri influenzano il mondo, proprio come le onde radio. A volte succede, per esempio, che la potenza di un buon proponimento aiuta una persona malata verso la guarigione. Purtroppo nell’atmosfera psichica dell’umanità spesso prevalgono ostilità, egoismo e avidità, in relazione con inconsapevolezza e presunzione.

La retta visione e il retto pensiero sono la base della pratica buddhista.  Oggigiorno ci sono praticanti che cercano di praticare metodi come “solo sedere” o sincretismi new-age senza queste basi, ma con la mente confusa, senza una base stabile, la pratica spirituale non avrà progresso.   

Per la pratica nel mese di settembre consiglio:

1. Praticare la meditazione seduta regolarmente; nel silenzio mentale si può osservare quali pensieri e immagini appaiono durante la seduta. Ascoltate il pensiero senza identificarvi con esso, così perderà la sua presa.  Nella meditazione e nella vita quotidiana il problema non sono i pensieri, ma il nostro attaccamento ai pensieri.

2. Nella vita quotidiana, essere consapevoli dei pensieri e delle intenzioni, p.es quando sorgono sentimenti ostili, rancori o desideri egoistici.  La consapevolezza ci aiuta a vedere quali sono gli stati mentali salutari e quali quelli non salutari.  Quando ci sono decisioni da prendere o problemi da risolvere, possiamo ponderarli da diversi punti di vista, con mente chiara ed aperta. 

3. Praticate un paio di volte a settimana la contemplazione di benevolenza universale (metta) o recitate il mantra della compassione  (OM MANI PADME HUM).  Così si crea energia positiva.  Con il potere della bontà del cuore i pensieri  negativi si sciolgono. 

Maestro cinese Linji:  Non preoccuparsi

Lasciate decantare i pensieri e non cercate più esternamente. Quando emergono le cose porgete loro attenzione; affidandovi solo a ciò che è necessario nel presente non c’è nulla di cui preoccuparsi.

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