’18-’19 Cammino di inizio attività Pagoda-Camaldoli-La Verna
LUOGHI di QUIETE e di PREGHIERA in CASENTINO - Cammino in santa pace
Venerdì 14 settembre ’18
Settembre, anche se siamo ancora all’ombra dell’estate già si prospetta il riavvio delle diverse attività, dagli impegni di lavoro alla scuola.
Per La Pagoda è stata l’occasione per ascendere al Pratomagno e poter da lì contemplare quanto la vita sia ampia e quanto piccolo sia colui che la guarda. È il cammino di quella umiltà che siede in silenzio davanti ad una spaziosità in cui non si smarrisce. La Croce è immobile a ricordarci dove siamo. Eppoi è l’occasione di discendere e condensare queste emozioni attorno al tavolo, nella semplicità dell’amicizia.
Il cammino ha preso avvio da La Pagoda di primo mattino. A dire il vero il primo tratto fino al Serraglio si è percorso comodamente seduti sul bus per Carda…quel tratto l’ho fatto più volte, è una delle mete preferite per i cammini meditativi che partono da La Pagoda.
Proprio dal Serraglio si inizia a salire lungo il Sentiero Cai. La bellissima giornata apre degli sorci davvero particolari sulla Valle sottostante che si estendono fino alle montagne prossime ad Arezzo.
La salita, in più tratti all’ombra, non nasconde qualche breve difficoltà. È un percorso quasi lineare che solo al finire volge a sinistra per piegare nuovamente a destra e giungere al Pratomagno.
Dopo aver aperto e chiuso qualche cancello, ormai solo un proforma per dei confini cancellati dal tempo, si giunge al Pratomagno.
Distesi sul prato ti senti saldamente sorretto dall’erba bassa e protetto dalle nuvole in cielo, in … equilibro tra il versante del Casentino e quello della Valdichiana. Qualche tafano ronzante rivendica il suo spazio.
Ormai si vede in lontananza la Croce del Pratomagno. Ehm! supera i 1500 mt. Non c’è vento, il caldo della giornata assolata viene mitigato dall’alta quota che di tanto in tanto è percorsa da un fiotto di aria fresca.
La vegetazione rasata dai venti di tanto in tanto lascia dei fiori spinosi ad indicare che la natura trova sempre l’occasione di fiorire…! Anch’essi, meglio di un paletto indicatore, ti fanno capire perché questo luogo è ‘magno’!
Davvero questo crinale ha il suo fascino! Ravvivato anche dalla presenza di mucche che assonnate, si godono l’aria dei 1500 mt. Alcune accovacciate, altre in piedi con la coda che di continuo batte di qua e di là. Nella pigrizia della loro sazietà non si degnano di guardarti anche se ti avvicini.
Più avanti si cominciano a distinguere, attorno alla Croce, dei movimenti inusuali… non era mai capitato di vedere la Croce così frequentata! Cavalli!!! Davvero verrebbe da dire una ‘montagna’ di cavalli!!!
Un cavallino ‘cucciolotto’, stanco, è sdraiato a terra, su un fianco a…riposare o a prendere il sole …. o forse entrambi. Passeggiano sotto la Croce del tutto tranquilli come dei turisti, anzi turisti un po’ viziati … li vedevi infatti in gran parte all’ombra della Croce … anche la biada non li avrebbe distolti dalla loro quiete!!! Ora scendono verso la terrazza ora ritornano …
Uno bianco sta, come un capo indiano, sul bordo dello strapiombo, immobile, guardando l’infinito, incute un senso di maestosità regale.
Un altro, dalla criniera color nocciola, mi aveva preso a ben volere. Quando mi sono sdraiato a prendere un po’ di fiato mi sono trovato il … suo fiato davanti al mio!!! Ho aperto gli occhi ed era lì con il muso contro al mio!!! Chissà come esprimono i cavalli il loro affetto…poi il birbone si è preso la cinghia dello zaino. Fargli capire che mi sarebbe servita … c’è voluto non poco tempo. Mi ha fatto anche vedere come si … vive la spiritualità sul Pratomagno, saldo davanti alla Madonnina sembrava invitarmi a meditare con lui.
Sceso al rifugio trovo le mie amiche venute da Poppi. Si risale però dei cavalli erano rimasti solo dei segni sul prato… e chissà dove erano spariti.
Il paesaggio sul far del tramonto aveva preso un aspetto di particolare profondità su cui qualche nuvola disegnava le sue forme bizzarre.
Tornati a valle una sosta dal “Giocondo”, la cordialità è rimasta anche se prossimi alla chiusura di fine stagione. Comunque ci prepara una buona tisana prima di ridiscender e a Poppi.
Qui ci aspettano altri amici che per il lavoro, il tempo o il cammino non erano riusciti a salire alla Croce. Eppure tutti gradivamo incontrarci a Poppi e in particolare all’Osteria del “Vecchio Ponte” dove i piatti sanno dar forma e colore alla bellezza dell’amicizia