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Legale o Legittimo? Marco Lazzeri Lo Zefiro 2feb19

“L’obbedienza non è più una virtù”, Don Milani

Care amiche e cari amici,

nel mio andare per il mondo in incontri con persone varie mi sono imbattuto in un dialogo dove si puntualizzava la differenza tra due parole apparentemente simili ma in realtà non così tanto come potrebbe sembrare ad una prima riflessione superficiale. Le due parole sono: legale e legittimo.

Mi sono attardato nell’ascolto dei significati e mi sono accorto che in realtà sono espressioni che possono essere tra loro addirittura contraddittorie. Ciò che è legale non sempre è legittimo e viceversa, come del resto ciò che è legale può essere anche legittimo e viceversa. La questione riguarda secondo me il fatto che la legalità è definita da una legge stabilita in un Codice da un legislatore, mentre la legittimità riguarda il sentire che ciascuno ha riguardo ad una questione e pertanto il suo essere fedele o meno alla sua sensibilità.

Per esempio, il bene “Acqua” può essere definito legalmente privato da una legge, ma rimanendo un bene comune indispensabile alla vita è legittimamente considerabile di tutti e quindi essendo di tutti non può per legge appartenere ad una sola persona o ente (come del resto il referendum ha a suo tempo sancito, anche se poi nella pratica non è stata confermata la scelta popolare, ritornando ad una gestione privata). Così la meditazione che può essere in qualche modo osteggiata da una istituzione religiosa e la cui pratica può essere ritenuta riprovevole se non addirittura proibita (come è accaduto in passato in ambito cattolico per esempio, ma non solo) non essendo ritenuta conforme alla dottrina ufficiale, ma essendo bensì una pratica spirituale che travalica le leggi degli uomini e che percorre sentieri non formalizzabili da regole è da ritenere da uno spirito libero in sincera ricerca, una pratica legittima e non riprovevole.

La schiavitù, l’apartheid, il non dare voto alle donne, la dominazione coloniale, le deportazioni, una volta erano legali, ma non sono mai state legittime.

Mi intriga in qualche modo questa diversità che alle volte emerge tra ciò che si trova nel mondo (con le sue leggi e decreti) e ciò emerge dal profondo della coscienza (con il suo afflato e sentire del cuore). E’ importante e anche ineludibile pertanto saper scegliere sempre, perché in realtà sempre sono davanti ad una scelta, affidandomi a ciò che è scritto nel mio sentire profondo e ascoltandolo con attenzione e devozione. Ciò che è dentro di me – una volta depurato dalle forme grossolane dell’egoismo, vanità, opportunismo, furbizia, superbia, avidità, ecc… che sappiamo bene non è cosa semplice – appartiene ad una legge più grande di quella degli uomini che non deve essere mai disattesa, perché non sempre essere fedele a quanto dice la legge è la strada migliore o giusta nella sua essenza. La via maestra è e rimane l’Amore scritto dentro il cuore profondo di ogni essere umano, un amore che ama la vita e che non ama la guerra in ogni sua forma. Ecco che troviamo un’altra scelta – quella della Pace – da fare in modo chiaro e fermo contro quello che potrebbe essere l’indirizzo dei potenti del mondo, verso logiche violente di dominio.

Grazie a tutti

Marco

 

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