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Quale maschile, adesso? Marco Lazzeri da Lo Zefiro

Riportiamo la nota di Marco Lazzeri, sempre incisiva!, da lui scritta sul notiziario de Lo Zefiro di Firenze. Lo ringraziamo con affetto.

Care amiche e cari amici,

il 19 ottobre scorso è stato proposto dall’Associazione Vivere l’Etica, un Convegno sul tema “Il maschile, adesso”.

Perché un incontro sul maschile, adesso? Quale è il richiamo che molte persone uomini e donne sentono ma che non si è in grado facilmente di definire? Le donne lavorano sul femminile, sull’origine del matriarcato e sul progetto di una società diversa, sulla critica all’impostazione maschile della società, religione, prepotenza, potere, esclusione… Il maschile invece sembra fermo in uno stato di assopimento e di mantenimento di una sua rendita vitalizia basata sulla dominanza di genere, come fosse che da quello dipende la sua libertà e il suo benessere esistenziale. Il maschile è cosciente che ha, anche lui, il compito di ricostruire un’anima universale, sulle ceneri di un mondo ormai vecchio che è in fase di dissoluzione? Si sta addestrando a questo? Quale è il suo progetto? E soprattutto, ne ha uno?

Abbiamo pensato a questa proposta per un incontro di riflessione sul maschile così come è nel tempo attuale, che è nata dal desiderio di focalizzare in un momento difficile, di grandi trasformazioni e pericoli incombenti di vario tipo, quelle che sono le caratteristiche di un genere che si proclama dominante ma che non sembra in grado di avere la autorevolezza necessaria per la creazione di pace e stabilità. Pertanto è stato proposto uno sguardo introspettivo su fragilità, indecisioni, responsabilità, fughe, brame di potere, violenza, una riflessione critica su che tipo di mondo il maschile ho creato, una riflessione sugli errori di metodo e di impostazione occorsi da molte migliaia di anni fa ad adesso. Viviamo in un mondo ostile basato sulla competizione e la lotta per il dominio, dove conta solo chi vince. Sappiamo tutti che esiste un modo diverso per sviluppare la storia futura dell’umanità. Come possiamo inventare un nuovo Umanesimo? Il maschile sta collaborando per questo, eventualmente insieme con il femminile? Serve forse un passo indietro da parte degli uomini per poter vedere la loro situazione con la serenità e la criticità necessaria? In un sentire che superi la competizione e il dominio tra i due generi e anche all’interno del genere maschile (molto autoritario verso i maschi miti e i non violenti) e che tenda a fecondare l’immaginario con una prospettiva di vita rinnovata e pacifica, totalmente altra dall’attuale, nuova nelle strutture sociali, nei rapporti personali e intrapersonali, un progetto di vita che vada al di là dell’egoismo, competizione, guerra e violenza, dove i generi umani siano tra loro in armonia e in collaborazione, in un rispetto e una conoscenza che vada al di là dell’immanente, per respirare il vento del rinnovamento.

Da questa iniziativa sta nascendo a Firenze un cerchio di “Maschi in cammino” al quale invio i miei auguri e speranze.

Grazie a tutti

Marco

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