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I demoni della mente, dal romanzo di Walter Froldi ‘La coscienza del ciliegio’

“Il potere della mente non risiede solo nel cervello ma in tutto il corpo, specie nei centri nervosi distribuiti lungo la colonna vertebrale. Questi centri rappresentano l’avamposto della mente nella materia. Sono le porte di comunicazione tra la mente e il corpo fisico. Quando questi centri si purificano e si magnetizzano si trasformano e dal loro interno scaturiscono i poteri nell’anima”. p.349

Due parole a proposito del romanzo, di Rodolfo Savini

Nel libro di Walter Froldi su “La coscienza del ciliegio” troviamo l’onda tra il romanzo e una esposizione dei punti salienti  dello Yoga. Da quest’ultimo versante, anche l’impostazione grafica è avvincente, si individuano figure mitologiche connesse a questa scienza, assieme ai principali elementi nodali della crescita interiore, ad una impaginazione e composizione grafica coinvolgente. L’autore si sofferma su questi tanto da rendere talvolta il romanzo una presentazione dello yoga più che un racconto. I personaggi che si incontrano lungo il cammino  si assommano nello svolgersi dei diversi capitoli venendo a costituire un vero Sangha, una Comunità in ricerca. Il libro può accontentare o meno il lettore, il discrimine sta in una certa difficoltà ad integrare questi due elementi portanti, romanzo e conoscenza. Affrontato con una sua leggerezza per quanto riguarda questa integrazione, assai precisi e significativi sono gli argomenti inerenti allo Yoga che vengono esposti con precisione, chiarezza ed esaustività. Il romanzo quindi può essere letto come un primo incontro con lo yoga o come una rivisitazione dei suoi momenti salienti. 

dal capitolo:

I demoni della mente

Molti sono i pensieri inquieti che si affacciano alla mente e che possono distruggere la pace; occorre riconoscerli con l’esercizio della consapevolezza e poi cacciarli.

Tra questi, il pensiero negativo è di sicuro il più deleterio. Questa abitudine avversa è distruttiva sia per la nostra felicità che per coloro che ci vivono accanto. Spesso chi è negativo non ha consapevolezza di questa sua disposizione mentale e crede che la sua visione sia oggettiva. Egli proietta inconsciamente il suo stato mentale distruttivo verso l’esterno e quindi è propenso a vedere la realtà dipinta a tinte fosche. Questa predisposizione rende la mente un magnete pericoloso, capace di attrarre situazioni e persone inopportune. Il pensiero negativo è un demone che nasce da una cattiva abitudine e da un uso improprio del potere della visualizzazione, attraverso il quale ci si concentra inconsciamente solo sull’aspetto avverso della vita.

Il modo migliore per sradicare il pensiero negativo è la coltivazione del suo opposto: il pensiero positivo. Per fare ciò occorre istruire la mente e fortificarla, creando nuove abitudini costruttive e frequentando chi ha già raggiunto questo potere. Ripetendo giornalmente brevi frasi positive è possibile contrastare questa innata tendenza, perché la mente è abitudinaria e tende a ripetere e far suo qualsiasi pensiero sul quale ci concentriamo.

La seconda imperfezione è quella dell’egoismo, la tendenza della mente che si spinge a nutrire pensieri e sentimenti superficiali, legata esclusivamente al proprio ristretto interesse. Lego Ismo e lo Stato illusorio 10 estivo attaccamento al corpo fisico. Egoista quando deve agire: pensa: “io cosa ci guadagno?“. È pressoché incapace di slanci generosi questo veleno della mente nutre la natura inferiore, quella legata ai peggiori istinti. Un mondo fatto di egoisti è un inferno sulla Terra, la guerra e la violenza ne sono il frutto maturo. Non è facile superare l’egoismo perché esso si nasconde nelle increspature della nostra mente e non sempre riusciamo a riconoscerlo; quando decidiamo di affrontare la nostra personalità dovremmo cercare di non ingannarci. Migliorare il proprio stato mentale è appagante, non è una cosa terribile come spesso ci suggerisce la mente condizionata.

Un terzo impedimento psicologico è la superbia, chi è preda di questa intossicazione mentale credo di conoscere già tutto, ed è tutto quello che sa. Nessuno è più in grado di insegnarli nulla, perché gli crede di sentirsi superiore agli altri anche se, in realtà, la sua certezza nasce da un sentimento di inferiorità. Egli vive rinchiuso in una fortezza granitica di convinzioni. La superbia nasce dalla paura e dall’insicurezza. Appartiene a chi ha paura di dover rimettere in discussione l’organizzazione mentale delle sue idee. Per proteggersi si chiude in una roccaforte di finte sicurezze. Chi è preda di questo limite non troverà mai la verità perché a causa della sua presunzione non la cerca fatto. L’antidoto è la coltivazione della sincera umiltà. Questa attitudine ha sempre animato il cuore di grandi uomini  e scienziati illuminati, ma è sconosciuta alle piccole menti.

Il conformismo è un’altra barriera mentale da distruggere. Il conformista oppone istintivamente una resistenza al cambiamenti; per lui è psicologicamente importante allinearsi al comune pensare, perché teme di cadere nell’errore, di essere manipolato. Per non incorrere in questi pericoli si coalizza con la maggioranza per sentirsi protetto; però, così facendo, rischia di assimilare passivamente pensieri altrui senza averli prima ponderati. Esiste, poi, un secondo tipo di conformista che è l’anticonformista. Costui si schiera sempre contro la maggioranza per partito preso. Entrambi sono le due facce di una stessa medaglia, quella dell’adesione passiva a idee e principi non propri. L’antidoto a queste tossine montali è la coltivazione delle virtù opposta: la capacità di riflettere e formulare idee proprie, cercando di percorrere nuovi territori.

Anche la pigrizia mentale è un disturbo che impedisce la nostra evoluzione. Siamo normalmente efficienti quando analizziamo le altrui imperfezioni, ma quando si tratta di osservare il nostro comportamento diventiamo pigri e svogliati; la mente sembra rifiutarsi di osservare se stessa. Ciò è dovuto alla tendenza telematica ed estroversa. Il pigro è esposto al pericolo di abbandonare il sentiero che ha deciso di imboccare con tanta fatica. Egli, infatti, dopo un iniziale periodo di entusiasmo, può cadere preda di questa sua tendenza, e, se non interviene con un atto di volontà, rischia di vanificare i suoi precedenti sforzi.

Occorre infine prestare attenzione alla presenza dei desideri incontrollati. Normalmente siamo continuamente assediati da pensieri di ogni genere che nascono dalla mente irrequieta, da un sistema nervoso troppo eccitato, dall’attaccamento morboso al corpo e dalla innata tendenza estroversa della mente sensoria. Questo naturale e continuo flusso energetico diretto verso l’esterno, quando è così potente da governare la nostra vita, crea un profondo squilibrio interiore. Da un ogni desiderio appagato ne scaturiscono sempre di nuovi, in un continuo flusso senza fine che ci trascina in uno stato irrequieto e competitivo, minando, così, il sistema nervoso e spesso anche la salute fisica. La vera felicità va trovato altrove: nella nostra forza di volontà, che consiste nella decisione di non essere più dei burattini nelle mani dei desideri inconsci, che promettono gioia ma sanno darci solo irrequietezza. Non dobbiamo reprimerci, ovviamente, ma impanare con gradualità a valutare le nostre effettive necessità e i veri valori della vita, imprimendo una nuova direzione alle energie che ci governano fin troppo facilmente.

O ricercatore che segui il tuo percorso, non temere, affronta con coraggio i demoni interiori, allontanali usando la sponda dell’introspezione e della saggezza. Lotta contro di essi e scacciali dalla tua mente, allora l’aurora della coscienza spirituale spirituale e della felicità sorgerà in te e in coloro che ti sono amici.

 

Tratto dal romanzo La coscienza del ciliegio, Walter Froldi Erga ediz. 2011, pp.273-277 parti scelte

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