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Plum Village, domande a monaci e monache – 4 aprile ’20 a cura del Sangha di Città di Castello

Il 4 aprile nel pomeriggio il Sangha si è collegato online con Plum Village per una sessione di domande e risposte tra praticanti francesi e i monaci/monache.  Vi riportiamo il sunto che siamo riusciti a fare in quanto le risposte dei monastici sono molto profonde.

 

PRIMA DOMANDA. La paura , sento tanto paura in me attorno a me con la situazione che stiamo vivendo.

R: ritornare in sé, la chiave per aprire la porta è toccare la calma e la pace. I problemi sono presenti ma l’energia della paura e delle frustrazioni non sono benefiche per noi e per coloro che vivono attorno a noi. La paura è la nostra paura della morte in quanto specie animale. Il virus ci permette di guardare ciò che succede ora nel pianeta e toccare questa paura. Ritornare in sé, alle sensazioni del corpo, ritornare al corpo per calmare la mente. La meditazione va di moda oggi. In questo momento noi possiamo usare le nostre tecniche di meditazione. Per esempio la meditazione dei quattro sassolini per i bambini è valida anche per gli adulti. Ritornare alla natura, al verde, e circondarsi di piante soprattutto per chi vive in appartamento e non ha la possibilità di avere un giardino a disposizione.

Il primo sassolino è un fiore, noi siamo un fiore, l’energia del fiore è sana e ristoratrice. Immaginate un fiore, guardatelo con occhi da bambino, come se fosse la prima volta, sentite la freschezza di questo fiore, guardate la bellezza di questo fiore, l’innocenza della vita, voi siete questo fiore. Offritevi un sorriso, un segno di pace, un abbraccio, sì abbracciatevi. State nella bellezza e nella freschezza.

Il secondo sassolino è la montagna. Siate solidi e stabili come la montagne, coltivate la stabilità della montagna in voi. Questa stabilità è in voi. Il trucco è non aspettare che arrivi il dramma ma praticare quotidianamente con regolarità.

Il terzo sassolino è l’acqua. Siate calmi come l’acqua. L’acqua del lago riflette le cose come realmente sono. Quando le vediamo come realmente sono, quando siamo nella calma, il silenzio prende il loro posto, si stabilizza. Allora possiamo guardare quel che succede con chiarezza, agire avendo la chiarezza come base.

Il quarto sassolino è lo spazio. Essere spazio dentro di noi, avere un cuore grande per accogliere questo spazio. Noi apparteniamo al cosmos e il cosmos è in noi.  Abbiamo dentro di noi questo grande spazio, sentitelo, fatene esperienza.

 

SECONDA DOMANDA. Come vivere tra le quattro mura domestiche senza essere coinvolti o sconvolti dalla presenza di altre persone?

R: quando lo stress sale ritornare al respiro, ritornare al corpo, aiutare il cuore a rallentare il suo battito, non state nella mente. E’ essenziale avere uno spazio ben definito in casa, un angolino tutto nostro con delle piante, un altarino, un cuscino. Occorre creare condizioni che funzionino per noi e quando siamo in quello spazio chi vive con noi sa che non dobbiamo essere disturbati. Così ci aiutiamo a ritornare alla calma. Gestire lo stress è la domanda di tutti i giorni: occorre una pratica regolare quotidiana. Sono d’aiuto anche le tecniche di visualizzazione di posti che amiamo e in cui stiamo bene oppure ritornare a ricordi felici.

 

TERZA DOMANDA. Ho paura della morte, mi assale quando è il momento di coricarmi, potete darmi un aiuto?

R: devi aver cura di te stessa, cambiare la routine serale. L’ansia, l’angoscia che assale il momento in cui dal giorno si passa alla notte, quello è il momento della paura. Occorre chiedersi di che cosa mi sto nutrendo? Trasformare quel momento, guardare la trasformazione, guardare una pianta, osservarla, scrivere un diario, tirar fuori la paura dandole un nome, disegnare il passaggio dal giorno alla notte. Quando la paura ci penetra occorre attuare piccole trasformazioni, come p.es. guardare i notiziari i al mattino e non la sera. Prima di andare a dormire avere dentro di sé il desiderio profondo di voler trasformare questa ansia che sale. Si possono ascoltare i suoni della natura, del mare o connettersi con persone che sono fonte di ispirazione. Ci si può abbandonare (metaforicamente) ai piedi di coloro che amiamo.  Si possono guardare film buffi o rigeneranti. Può aiutare leggere dei testi, come p.es. Rumi: “E’ bene lasciare dietro a sé il giorno che passa, come acqua che scorre, senza tristezza. Il ‘ieri’ è partito e la sua storia raccontata, oggi spuntano nuovi semi”. Ho paura e abbraccio questa paura. Sono vigile e vedo dove mi porta la mia attenzione.

 

QUARTA DOMANDA. Come condividere e trasmettere la nostra calma e serenità agli adolescenti che invece sono confinati in casa?

R: questa reclusione ci permette di toccare la pace e la calma, prendiamoci il tempo di stare insieme, di parlare, di sederci insieme, di aprire uno spazio che permetta l’incontro. Gli adolescenti sono pronti ad esplodere. Io e i miei figli li chiamavamo ‘i piccoli mostri’ pronti a esplodere e allora dicevo che anche il piccolo mostro ha bisogno d’amore, posso offrire luce, amore e dolcezza. Fate in modo che in casa vostra ci sia un’esplosione di creatività: cantate, ballate, suonate strumenti. Trovate la vostra ragione d’essere al mondo in uno spazio creativo, di gioia e del piacere di stare insieme. Fate dei massaggi, sviluppate la creatività (far parlare l’artista che è in te ndr).

 

QUINTA DOMANDA. Come fare per uscire da una situazione che non va più bene per me?

R: ci sono situazioni da cui non usciamo in quanto sono anche un rifugio, difficili da lasciar andare, situazioni che generano sofferenza. E’ molto difficile chiudere un ciclo. Dobbiamo sapere con esattezza, in profondità, ciò che vogliamo per noi stessi e avere anche la forza per attuare questa scelta sapendo che ci porterà verso una situazione sconosciuta, ignota. Dobbiamo trovare dentro di noi la fonte che ci guida, che ci rassicura che siamo sul sentiero giusto, sulla strada giusta. Questa è la nostra forza, questa è la scelta appropriata.

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