Circa il morire nel Mahayana – di Tae Hye sunim
CERIMONIA DEL 49esimo GIORNO (MAHĀYĀNA)
SPIEGAZIONE: Dopo la morte fisica la coscienza del defunto prende la forma di un essere intermedio che ha corpo sottile (manomayakāya – corpo creato dalla mente). Nello stato intermedio (in sanscrito: antarābhava, in coreano: jungyu 중유, 中有) questo essere (gandharva) passa attraverso sette trasformazioni prima di rinascere, cioè continuare nella forma di essere umano, animale, deva ecc. La pratica della consapevolezza, il canto dei sutra o mantra, fare offerte ai Tre Gioielli genera, da parte di parenti e amici, una energia e un sostegno per queste trasformazioni.
Quindi subito dopo la morte di un buddhista e durante i 49 giorni seguenti parenti e amici possono chiedere ai monaci di fare cerimonie. Possono inoltre recitare mantra e fare azioni meritevoli a casa, dedicando i meriti karmici al defunto, cosicché lui/lei più sicuramente avrà una rinascita propizia – cioè rinascerà come essere umano che avrà possibilità di praticare il Dharma, deva o rinascerà nella Terra Pura.
Di solito i funerali si fanno il terzo giorno dopo la morte. Il settimo giorno si fa una cerimonia con recitazioni. Al funerale e nella cerimonia del settimo giorno si recita il mantra di Amitabha, e altri testi, come p.es. Insegnamento per i defunti, alcuni capitoli del Sutra del Diamante e il Sutra del Cuore; e si offre il pranzo ai monaci/alle monache.
Secondo la tradizione mahayana lo stato intermedio tra la morte e rinascita (concepimento) dura in media 49 giorni. Può durare anche meno (se la persona è piena di veleni mentali) o più, perfino un anno. Siccome il tempo medio è 49 giorni, al 49esimo giorno si fa una cerimonia speciale (in coreano: jesa 제사, 祭祀) per una buona rinascita. Dalla morte al 49esimo giorno sull’altare laterale del Tempio viene esposta una fotografia del defunto, con una targa su cui sono riportati il nome e le date di nascita e morte. In questo periodi si può anche leggere diverse volte un testo sacro, p.es. il Sutra del Diamante o il Sutra della Terra Pura.
Tradizionalmente i parenti chiedono ai monaci o alle monache di officiare la cerimonia del 49esimo giorno. La cerimonia si fa nella mattinata, dopodiché verrà offerto il pranzo come dana ai monaci. I partecipanti portano al tempio diversi tipi di frutta (ma non pere in quanto simbolo di lunga vita) e biscotti che vengono esposte sull’altare, e preparano il pranzo. Se si fa offerta in denaro ai monaci, dovrebbe essere messa in una busta per ciascun monaco. Tutti i meriti delle offerte vengono dedicati alla buona rinascita del defunto. Per i parenti ed amici del defunto questa cerimonia è anche la fine del periodo di lutto (in coreano: haewon 해원, 解寃, “liberarsi dal rimpianto”).
In occidente succede spesso che i parenti del defunto buddhista non sono buddhisti e non conoscendo queste usanze, non fanno richiesta per questo tipo di cerimonia. In quel caso sarebbe auspicabile che gli amici spirituali lo facessero. In occidente molti dei parenti e amici non credono nella rinascita e nel trasferimento dei meriti karmici. Per loro questa cerimonia è soprattutto una commemorazione.
Nei paesi asiatici ci sono diversi modi per fare questa cerimonia. Il buddhismo si adatta a ogni cultura. Qui in occidente possiamo recitare le parti più essenziali, e alla cerimonia si può aggiungere p.es. musica o lettura di poesie. Qui sotto in grandi linee la cerimonia che comincia circa alle ore 10 nel mattino. La cerimonia può essere anche più semplice, dipende dalla pratica del defunto, dai parenti ecc.
ESPOSIZIONE DELLA FRUTTA, BISCOTTI, FIORI BIANCHI O GIALLI ecc
ACCENDERE LE CANDELE , RIFUGIO E CINQUE PRECETTI
OFFERTA DELL’INCENSO, VERSETTI DELLA DEVOZIONE
IL SUTRA DELLE MILLE MANI/ GRANDE DHĀRANĪ
MANTRA: NAMU AMITA-BUL/ NAMO AMITĀBHA BUDDHA (I PARENTI E GLI AMICI FANNO OFFERTE SULL’ALTARE: CANDELE, INCENSI ECC DEDICANDO I MERITI AL DEFUNTO) )
IL RITO DELL’ACQUA (NOI FACCIAMO IN UN MODO THERAVĀDA, RECITANDO “IDAM ME
ÑĀTINAM HOTU; SUKHITĀ HONTU ÑĀTAYO” )
LETTURA/RECITAZIONE DI UN TESTO SACRO CHE E’ STATO IMPORTANTE PER IL DEFUNTO
INSEGNAMENTO PER I DEFUNTI; DISCORSO
MEDITAZIONE SULL’IMPERMANENZA
SUTRA DEL CUORE
–> GATE-MANTRA (FACENDO UNA PROCESSIONE FUORI, BRUCIARE LA FOTO E LA TARGA)
PANNYA-SHIMGYONG
CONDIVISIONE DEI MERITI
I PARTECIPANTI POSSONO DIRE O LEGGERE QUALCOSA
VERSETTI DELL’OFFERTA DEL CIBO
–> OFFERTA DEL PRANZO AI MONACI
→ PRANZO PER TUTTI
INSEGNAMENTO PER I DEFUNTI
(Nome) Questo insegnamento è la porta d’accesso al Nirvana, il vascello di compassione per condurti attraverso il mare del soffrire. Tutti gli esseri senzienti possono attraversare il mare del soffrire per via di questo Insegnamento, così come esso conduce tutti i Buddha dell’eternità al Nirvana.
(Nome) Sei andato oltre l’angoscia del corpo e della mente, e il tuo spirito è entrato in un altro regno. Puoi tu pensare a una gioia più grande, adesso, che ricevere il puro, incomparabile Insegnamento del Buddha?
(Nome) Con il trascorrere del tempo, questo nostro mondo sarà avviluppato dalle fiamme e gli universi si annienteranno. Anche il monte Sumeru e i grandi mari che lo circondano scompariranno. Come dunque avresti mai potuto pensare che una cosa come il tuo corpo, segnato da nascita, invecchiamento, malattia e morte, dolore e angoscia, potesse scampare a un simile destino?
Gli elementi del tuo corpo ritornano alla terra, all’acqua, al fuoco e all’aria. Dov’è dunque ciò che tu chiamavi il tuo corpo?
(Nome) I quattro elementi – terra, acqua, fuoco e aria – sono in se stessi privi di realtà: come dunque potrebbe esserci per te qualcosa per cui nutrire un attaccamento?
(Nome) Tutto, dal tempo senza inizio,
ha come proprio fondamento l’ignoranza primordiale.
Condizionati dall’ignoranza sorgono gli impulsi ;
condizionata dagli impulsi sorge la coscienza erronea;
condizionato dalla coscienza erronea sorgono mente e forma;
condizionati da mente e forma sorgono i sei sensi;
condizionato dai sei sensi sorge il contatto;
condizionate dal contatto sorgono le sensazioni;
condizionata dalle sensazioni sorge la brama;
condizionato dalla brama sorge l’attaccamento;
condizionato dall’attaccamento sorge il divenire;
condizionata dal divenire sorge la nascita;
condizionati dalla nascita sorgono decadimento e morte, dolore e pena.
Cessando l’ignoranza, cessano gli impulsi;
cessando gli impulsi, cessa la coscienza erronea;
cessando la coscienza limitata, cessano mente e forma;
cessando mente e forma, cessano i sei sensi;
cessando i sei sensi, cessa il contatto;
cessando il contatto, cessano le sensazioni;
cessando le sensazioni, cessa la brama;
cessando la brama, cessa l’attaccamento;
cessando l’attaccamento, cessa il divenire;
cessando il divenire, cessa la nascita;
cessando la nascita, cessano decadimento e morte, dolore e pena.
Il Dharma è in se stesso tranquillo e stabile. Venendo a conoscere ciò, tu diventi Buddha. Ogni cosa, così come noi la conosciamo, fluisce, e vita e morte sono parte di questo fluire. Ma eliminando vita e morte, tu arrivi a vedere la vera gioia del Nirvāna.
Prendi rifugio nel Buddha, prendi rifugio nel Dharma,
e prendi rifugio nel Sangha.
Prendi rifugio nel Buddha, il Tathāgata del passato,
il Nobile meritevole di offerte,
il Nobile che ha di ogni cosa la perfetta percezione,
il Nobile nel Nirvāna,
il Nobile che orchestra gli universi,
l’eccelso tra gli umani che di ogni cosa ha il controllo.
(Nome) Ti sei liberato del corpo, e da solo sei entrato nel regno spirituale. Ora che hai ricevuto il puro, incomparabile Insegnamento, come potresti non essere soverchiato dalla gioia? Questo grande Insegnamento ha illuminato il tuo spirito, e tu sei pervenuto alla tua dimora senza tempo. Adesso puoi viaggiare liberamente per tutto il regno spirituale.
La dimensione mistica non è visibile da nessuna parte, eppure le montagne, i fiumi, la terra e tutto irradia la sua grande luce.