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La Via mediana, indicazioni di Tae Hye sunim luglio-agosto ’20

Indicazioni per la pratica di Dharma, luglio-agosto 2020 (2564 E.B.): Via mediana

 

Il Buddha ha spesso sottolineato l’importanza di una retta visione integrale dell’esistenza. Due visioni sbagliate sono, da un lato, l’eternalismo (p.es. credere in Dio, nell’anima eterna o nella resurrezione) e, dall’altro lato, il materialismo (convinzione che ci sia solo la materia e che alla morte la coscienza scompaia). La visione corretta è la “via di mezzo”: i fenomeni fisici e mentali del mondo sono interdipendenti, privi di una esistenza separata. Sono vuoti della autonatura. Pertanto, sia l’affermazione che i fenomeni effettivamente esistono sia l’idea che i fenomeni non esistono, sono errate. Qualcosa c’è, ma solo in connessione con innumerevoli altri fenomeni. La realtà ultima è il vuoto (shūnyatā).

Nel caso di esseri senzienti questo significa che gli esseri non hanno un sé separato (ātman), ma sono manifestazioni continuamente mutevoli dei dodici anelli della condizionalità:

1) l’ignoranza, l’incoscienza condiziona le volizioni, le tendenze karmiche;

2) le tendenze condizionano la coscienza;

3) la coscienza condiziona le funzioni del corpo e della mente;

4) il corpo-mente condiziona il funzionamento dei sei sensi;

5) i sei sensi condizionano il contatto, le impressioni interne ed esterne;

6) le impressioni condizionano sensazioni piacevoli e spiacevoli;

7) le sensazioni condizionano i desideri, la “sete”;

8) i desideri condizionano gli attaccamenti;

9) gli attaccamenti condizionano il divenire, la continuità dell’illusione dell’io;

10) il divenire condiziona la rinascita;

11) dalla rinascita segue inevitabilmente

12) il ciclo di sofferenze, invecchiamento e morte.

 

Di solito la mente umana ha tante fissazioni e condizionamenti. Con un atteggiamento mentalmente aperto possiamo liberarci da modi di pensare limitati e da abitudini non-salutari. Soprattutto possiamo osservare come si svolge nella nostra vita la catena della condizionalità: i sei sensi → le impressioni → le sensazioni → i desideri → gli attaccamenti → le soddisfazioni e le insoddisfazioni. Quando il contesto cambia, cambia anche l’io. L’io è un processo in continuo mutamento.

Sedendo in silenzio possiamo lasciare che il nostro piccolo io si sciolga e possiamo sentire la nostra connessione con tutto: l’ambiente dove siamo, gli altri esseri, i quattro elementi, la natura, le stelle…

Dhammapada 93:  

Di colui nel quale gli influssi impuri sono estinti,
che non è attaccato al cibo, 
di colui di cui campo d’azione è la libertà, 
vuota e senza attributi,
è difficile tracciare la via, 
come quella degli uccelli nell’aria.    

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