search
top

Orienteering: Icona III, Cattura del Bue – Scoprire il Bue

Orienteering: Icona III, La Cattura del Bue – questi articoli sono un gioco che ci farebbe piacere condividere con voi.  Abbiamo tratto a sorte una Icona e ci siamo messi ad osservarla, come si fa per trovare il sentiero nei nostri cammini senza la Carta topografica. Abbiamo quindi espresso le nostre osservazioni, abbiamo notato i particolari e abbiamo messo giù la nota che segue. In un secondo momento ci siamo confrontati con il testo, non facile, dei due Maestri, uno in poesia e l’altro in prosa. Perchè non partecipate anche voi al gioco? Che cosa vi dice questa Icona trovandola lungo il vostro percorso spirituale? Fateci avere una vostra nota su info@lapagoda.org. In un secondo momento approfondiremo il tutto con le diverse traduzioni e con gli studi relativi. Per altre tavole già commentate vai su Cerca – Orienteering

Concluso il gioco vedremo, qualche riga più sotto, che cosa ci dicono e ci insegnano i Maestri cinesi a proposito. Mi inchino con umiltà alla loro saggezza!!! Rodolfo Savini

 

Sono alla ricerca del Bue, ma questa volta lo vedo, è proprio … dietro di me, è la mia ombra, la mia coda.

Mi scuoto e lo vedo davvero! proprio laddove è, avanti a me, si muove veloce e la sua coda vola alta nell’aria. E’ quella del Bue che sto cercando!

Con la sua pelle scura sembra confondersi con l’albero che lo avvolge. Anzi sembra che l’albero sia lì proprio per lui, per proteggerlo. L’inerzia della mente alimenta se stessa. Sembra una voragine, una grotta inaccessibile.

I colori del paesaggio si decentrano e si confondono. Nel guardare il quadro l’attenzione slitta proprio a sinitra, all’albero ricurvo e la bue che vi entra per dissolversi nell’oscurita.

Ma quando lo sguardo si libera e si apre ecco apparire il ‘vero’ protagonista della storia, il Bovaro che lo cerca, che cera se stesso, tutto in movimento gambe, braccia, sbilanciamento del corpo.

I suoi contorni emergono quasi indistinti da un paesaggio ancor più assente. Pallide colline che si susseguono sino poi a affondare anch’esse in un vuoto privo di espressione.

Dicono i MAESTRI

SHUBUN e SESSHU (XV sec.)

ICONA III      Catturare il Bue

con i Testi originali

Il rigogolo* sul ramo fa risuonare il suo canto.
Il sole è tiepido, la brezza armoniosa, sulla riva
i salici verde-azzurro.
A questo punto, non c’è luogo dove il bue possa fuggire.
Nell’oscurità della foresta la sua testa con le corna
sarebbe difficile da descrivere perfettamente.

Seguendo la voce riesce a scoprire il nascondiglio, s’imbatte nell’origine. Le sei radici rendono manifesta la porta, incomincia ad agire senza errore e a sviluppare la vita interiore. Questa si manifesta in tutto come il sapore del sale dentro l’acqua o il blù del collagene dentro il colore. Volgendo gli occhi in alto tra le sopracciglia non esiste né lui né il mondo esterno.

 *Il rigogolo, dall’intensa colorazione gialla, si nasconde tra i rami più alti, rimanendo celato alla vegetazione. Diffidente, appena osservato rimane immobile.

Delle 10 Icone mi sono cimentato nelle impressioni suscitate dai testi: vedi Icona II 17ago19, IV 2dic19, VII 9ago19, VIII 29giu19 – vai a “cerca”: Bue

Comments are closed.

top