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Nel giardino, strumenti Zen per scavare la terra. Meditare con il Sangha “Acqua Silente”

Il giardino è un posto perfetto per praticare la consapevolezza. Annaffiare, piantare, toccare la terra e seminare con le tue dita lasciare che le tue dita sentano la terra. Sono tutte attività meravigliosamente stimolanti.

Anche se vivete in una città affollata, trovate un luogo dove potete zappare la terra, piantare erbe aromatiche o verdure e prendetevi di cura dei fiori. Potete seminare un tappeto d’erba, un piccolo appezzamento oppure semplicemente un cassone di legno. Mi piace passare un po’ di tempo in giardino tutti i giorni. Mi piace piantare lattuga, pomodori e altre verdure.

Coltivare ci ricorda che le cose che gettiamo via possono diventare compost che si trasformerà in fiori meravigliosi, erbe nutrienti, frutta e verdure.

La pratica della consapevolezza si basa sulla nostra profonda consapevolezza del momento presente. Molti di noi si sentono alienati perché abbiamo perso la nostra consapevolezza della interconnessione di tutte le cose.

Nel giardino siamo circondati da esempi meravigliosi della nostra relazione con la natura. Possiamo vedere come il sole, la pioggia, il compost e la terra hanno tutti bisogno di unirsi per creare la rosa.

Quando guardiamo con attenzione le verdure fresche, non solo vediamo il sole, ma altrettante migliaia di fenomeni.

Se non ci fossero le nubi, non ci sarebbe l’acqua piovana. Senza acqua, aria e terra, non ci sarebbero le verdure. La spazzatura può puzzare terribilmente, specialmente se si tratta di materia organica marcia. Con la consapevolezza, noi vediamo che la rosa fragrante e la spazzatura puzzolente sono i due lati della stessa medaglia, stessa esistenza.

Senza l’uno, l’altro non può essere. Tutto è in trasformazione.

La rosa che appassisce dopo sei giorni farà parte della spazzatura. E dopo sei mesi la spazzatura si trasformerà in una rosa.

In ognuno noi c’è compassione e amore, c’è rabbia, paura, discriminazione e gelosia. Quando vediamo elementi di difficoltà in noi, tendiamo a pensare che siano spazzatura. Vogliamo pretendere che non esistano e semplicemente focalizzarci su cose bellissime.

Ma non dobbiamo andare in panico. Da bravi giardinieri, sappiamo che con la consapevolezza, l’attenzione e la compassione possiamo trasformare queste difficoltà in compost nutriente, ed eventualmente i fiori e la bellezza riappariranno.

Fare del giardinaggio ci insegna che qualsiasi cosa noi annaffiamo crescerà.

Quando offriamo acqua ad una pianta la offriamo a tutta la terra. Quando annaffiamo le piante, se gli parliamo, stiamo anche parlando a noi stessi e al mondo.

La pianta si rifugia nella terra punto. Se la pianta cresce bene o meno bene, dipende dal nutrimento che riceve dal sole, dalla terra e dall’acqua.

La nostra attenzione consapevole è come l’acqua. Le nostre emozioni e percezioni sono semi dentro di noi. Se annaffiamo la rabbia e la paura dentro di noi, cresceranno come le erbacce.

Alternativamente possiamo coltivare e annaffiare i fiori della compassione, della comprensione e dell’amore.

Quando coltiviamo con consapevolezza, ogni volta che inspiriamo, sappiamo che stiamo inspirando.

Ogni volta che espiriamo, sappiamo che stiamo espirando.

In questo modo siamo totalmente noi stessi. Siamo i maestri giardinieri del nostro bellissimo giardino.

Il Sangha “Acqua Silente” segue la tradizione di Thich Nhat Hnah. Fa riferimento in particolare al Tempio Avalokita a Teramo, in Abruzzo. Ha la sua sede a Città di Castello e opera in sinergia con più soci de La Pagoda.

 

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