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Icona VI Orienteering, l’armonia nel samsara – I dieci quadri della cattura del bue

Scelta a caso tra le dieci icone, una tassera per costruire all’impronta il puzzle dell’esistenza. Sarà dopo questo ‘incontro’ che si leggerà l’insegnamento dei Maestri.

“Orienteering: Icona VI, La Cattura del Bue – questi articoli sono un gioco che ci farebbe piacere condividere con voi.  Abbiamo tratto a sorte una Icona e ci siamo messi ad osservarla, come si fa per trovare il sentiero nei nostri cammini senza la Carta topografica. Abbiamo quindi espresso le nostre osservazioni, abbiamo notato i particolari e abbiamo messo giù la nota che segue. In un secondo momento ci siamo confrontati con il testo, non facile, dei due Maestri, uno in poesia e l’altro in prosa. Perchè non partecipate anche voi al gioco? Che cosa vi dice questa Icona trovandola lungo il vostro percorso spirituale? Fateci avere una vostra nota su info@lapagoda.org. In un secondo momento qui sotto approfondiamo il tutto con le diverse traduzioni e con gli studi relativi. Per altre tavole già commentate vai su Cerca – Orienteering o Bue”

 

 

Il paesaggio sembra scomparso, la vegetazione bassa, montagne, colli, valli sembrano dissolversi al cospetto della grandiosità del primo piano. Il bue e il bovaro camminano in perfetta sintonia: il bovaro lo cavalca, tranquillo e sicuro di sé. Suona il flauto, un flauto traverso così da delineare ancor più la disposizione del volto. Non ha bisogno di riferimenti. Il bue cammina con il capo verso l’alto, sicuro di sé, anzi orgoglioso del suo nuovo ruolo lungo la via della liberazione. La mente può serenamente riposare nell’armonia del flebile del suono del flauto, il bovaro può volgersi indietro sicuro di sè, la mente libera da ogni laccio cavalca l’irruente samsara con passo rappacificato. La mente ha ritrovato la propria armonia. La mente, il corpo, la sensibilità, la paura e la ricerca, la mancanza e il ritrovamento tornano alla loro sorgente, così è per ogni dualismo. Nel flusso del divenire la consapevolezza attenua e dissolve, come fa la vegetazione attorno, ogni ansia e timore. Il bue cammina e cammina, il bovaro suona fiducioso il flauto, sono ancora nel samsara, sono ancora nel mondo del divenire anche se ora una ritrovata leggerezza li sostiene.

 

Dicono i MAESTRI

SHUBUN e SESSHU (XV sec.)

ICONA III      Catturare il Bue

con i Testi originali

 

Cavalcando il bue, senza fermarsi, è sulla via del ritorno.
Col suono del flauto accompagna gli ultimi bagliori del tramonto.
Ad ogni battuta una nota, il suo pensiero non ha limiti.
Conoscendo la  musica, che necessità ha di battere labbra e denti?

Finalmente la battaglia è conclusa. Verità ed errore non ritornano più. L’uomo canta filastrocche campestri dei boscaioli e intona col flauto motivi semplici di bambini. Di traverso sul dorso del bue contempla l’alto cielo. Chiamato non si volta indietro, liberato non resta più prigioniero.

 

Un omaggio va a Migi Autore che ha lavorato assiduamente a diffondedre quest'opera

 

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