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il Ven. Adicca a La Pagoda

Il Ven. Adicca, nel suo viaggio in Europa, è passato anche a La Pagoda per un breve ritiro e per darci la sua benedizione, vale a dire recitare per noi il Mangala Sutta (testo che riportiamo di seguito) .

Venuto con Sajal e Ajit, esponenti della Comunità del Bangladesh, ha dato i suoi insegnamenti di bengali e poi tradotti da Sajal in italiano. Ajahn Adicca ha soggiornato a lungo in Myanmar dove ha potuto sviluppare appieno la sua formazione nella tradizione Theravada.

Wat Phrayortkeo Dhammayanaram, un monastero in Australia nel  Sydney Nuovo Galles del Sud, è il luogo in cui attualmente risiede.

Speriamo di averlo tra noi per un ritiro più lungo!

Adicca P1020980

Mangala Sutra  o Discorso sulla felicità

Ho sentito queste parole del Buddha una volta che il Signore viveva nelle vicinanze di Sàvatthì, al monastero di Anàthapindika, nel boschetto di Jeta. A notte fonda apparve un deva, tanto bello e luminoso da fare risplendere l’intero bosco. Dopo avere reso ossequio al Buddha, il deva gli pose una domanda in versi:

“Molti deva e uomini sono ansiosi di sapere

quali siano le azioni benedette

che conducono ad una vita di pace e felicità.

Per favore, vorresti indicarcele?”

Così rispose il Buddha:

“Non frequentare gli stolti,

ma vivere in compagnia dei saggi

e onorare coloro che ne sono degni.

Questa è la più grande felicità.

Vivere in un ambiente favorevole,

avere piantato semi positivi

e rendersi conto di essere sul retto sentiero.

Questa è la più grande felicità.

Avere la possibilità di imparare e crescere,

essere abili nelle professioni o nei mestieri

e sapere come praticare i precetti e la parola amorevole.

Questa è la più grande felicità.

Essere capaci di offrire sostegno ai propri genitori,

avere cura della propria famiglia

e fare un lavoro che dia soddisfazione.

Questa è la più grande felicità.

Vivere in maniera retta, essere generosi,

essere capaci di dare sostegno a parenti ed amici

e vivere una vita irreprensibile.

Questa è la più grande felicità.

Evitare di commettere cattive azioni,

evitare di cedere all’alcol o alle droghe

ed essere diligenti nell’agire per il bene.

Questa è la più grande felicità.

Essere umili e gentili,

mostrare gratitudine, essere paghi di una vita semplice

e non perdere occasione di imparare il Dhamma.

Questa è la più grande felicità.

Perseverare ed essere aperti ai cambiamenti,

avere contatti regolari con i monaci e le monache

e partecipare alle discussioni di Dhamma.

Questa è la più grande felicità.

Vivere in maniera scrupolosa ed attenta,

comprendere le nobili verità

e realizzare il nibbàna.

Questa è la più grande felicità.

Vivere nel mondo,

con cuore non turbato dal mondo,

liberati dalla sofferenza, in pace.

Questa è la più grande felicità.

Coloro che realizzano tutto ciò

non saranno mai sconfitti, ovunque vadano.

Saranno sempre sereni e lontani dal pericolo.

Questa è la più grande felicità.”

 

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